Caso Eurovita, CTCU: serve più trasparenza verso i consumatori interessati

Caso Eurovita, CTCU: serve più trasparenza verso i consumatori interessati (foto Pixabay)

In questi giorni sono numerose le richieste di chiarimenti da parte dei clienti della compagnia Eurovita, giunte ai consulenti del Centro Tutela Consumatori Utenti. I risparmiatori, infatti, sono molto preoccupati per il denaro investito nelle polizze vita e chiedono informazioni sugli ultimi sviluppi del caso.

“I consumatori interessati dal blocco non hanno ricevuto alcuna comunicazione da parte di Eurovita – afferma Stefanie Unterweger, la consulente assicurativa del CTCU -. Riteniamo invece che gli stessi abbiamo il sacrosanto diritto di essere tenuti costantemente informati sullo stato della situazione, essendo controparti contrattuali del rapporto in essere”.

La compagnia “avrebbe necessità, a quanto pare, di un’urgente iniezione di liquidità al fine di poter soddisfare i requisiti tecnici per il cosiddetto “stress test” previsto per le compagnie assicurative”, ricorda il CTCU che fa il punto della situazione sulla vicenda.

Caso “Eurovita”, le tappe della vicenda

“Dal 6 febbraio scorso, e fino al 31 marzo, – ricorda il CTCU – Eurovita era stata posta in commissariamento provvisorio, non avendo superato il cosiddetto “stress test” previsto per le compagnie assicurative. Attraverso questo test – spiega l’associazione – è possibile stabilire se una compagnia assicurativa sia in grado di mantenere uno stato di solidità finanziaria, anche nel caso in cui il 40% dei propri clienti decidesse di ritirare il denaro investito nello stesso momento. Non avendo superato questo test, Eurovita deve quindi procedere ad un aumento di capitale. Il commissario nominato, quindi, ha cercato soluzioni per far uscire la società dall’impasse, come investitori disposti a rifinanziarla, ma per ora ogni sforzo è stato vano”.

“Parallelamente al commissariamento provvisorio, è intervenuta anche l’IVASS, l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni, la quale aveva posto un divieto di riscatto parziale o totale delle polizze vita nel periodo tra il 6 febbraio 2023 e il 31 marzo 2023. Allo scadere del periodo di commissariamento provvisorio, cioè il 31 marzo, la compagnia assicurativa è stata posta pertanto in stato di cosiddetta “amministrazione straordinaria”. L’IVASS, quindi, ha previsto un nuovo blocco per i riscatti, al momento fissato fino al 3 giugno 2023″.

Cosa possono fare i clienti interessati?

“Al momento, i risparmiatori non possono fare altro che attendere che si trovi una soluzione al problema – spiega il CTCU – Da quello che si può apprendere, anche da attuali articoli di stampa, si sta attualmente lavorando ad una soluzione interna al settore assicurativo, in concomitanza con un intervento del settore bancario. Vi sono quindi buone possibilità che la compagnia possa trovare una soluzione”.

L’associazione ricorda, inoltre, che “dal blocco dei riscatti non sono interessati i pagamenti di tutti i prodotti pensionistici gestiti dalla compagnia, e – nel caso delle stesse polizze vita – sia quelli spettanti per il sinistro, in caso di decesso dell’assicurato, sia quelli spettanti alla scadenza del contratto”.


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