Autostrade, cantieri e costi in aumento. Altroconsumo apre una class action
Altroconsumo denuncia i disagi nelle autostrade e l’aumento dei pedaggi per i viaggiatori, e lancia una class action per ottenere giustizia e un risarcimento per gli automobilisti danneggiati
I disagi lungo le autostrade dovuti a dissesti o cantieri sono ormai noti. Secondo un’inchiesta Altroconsumo esiste un cantiere aperto ogni 18km di strada. L’associazione ha aperto, dunque, una class action volta a chiedere giustizia e un risarcimento.
Ma a cosa sono dovuti questi disagi? L’associazione spiega che “tra il 2009 e il 2018 Autostrade ha volutamente evitato di effettuare lavori di manutenzione obbligatori nelle infrastrutture e ha cercato, negli ultimi 2 anni, di recuperare il tempo perduto causando numerose ulteriori problematiche a tutti gli italiani alla guida”.
Autostrade, lavori stradali e pedaggi in aumento
Secondo l’inchiesta di Altroconsumo sono tanti i problemi di viabilità dovuti ai lavori: ci sono continue riduzioni di corsia, da tre a due o da due a una, pericolosi salti nella carreggiata opposta con viabilità a doppio senso di marcia (anche in gallerie strette), velocità discontinua, rallentamenti e code di macchine e tir, occupazione molto frequente delle corsie di emergenza, cosa che non permette di fermarsi in caso di bisogno.
In questi anni, inoltre, Autostrade ha aumentato con costanza i pedaggi, che sono cresciuti del 28% (dati ISTAT e ministero Infrastrutture e Trasporti).
“Negli ultimi 2 anni Autostrade ha riempito l’Italia di cantieri – spiega l’associazione – nel tentativo maldestro di recuperare i mancati investimenti nelle infrastrutture degli 8 anni precedenti, a fronte di pedaggi sempre più alti. Il timore è che a fine luglio, quando i concessionari dovranno presentare al ministero dei Trasporti e delle infrastrutture le nuove proposte di tariffe, arrivi una nuova stangata. Ancora una volta ingiustificata”.
Secondo le rilevazioni effettuate da Altroconsumo, tra le tratte più colpite da questi disagi ci sono: la A12 La Spezia-Genova, con 14 cantieri in cui viene eliminata almeno una corsia in circa 90km; la A1 Milano-Bologna con 11 cantieri che eliminano una corsia per 190km; la A24 Ancona-Pescara con 19 cantieri concentrati in 42km (26% dell’intera tratta).
Altroconsumo chiede un risarcimento di 220 euro
L’associazione quindi, dopo aver fatto una segnalazione all’Antitrust, la quale ha recentemente inviato una sanzione ad Autostrade, porta avanti la causa aprendo una class action volta a chiedere giustizia e un risarcimento medio di 220€ (calcolato su dati Istat) “per gli anni di inefficienza, per i mancati lavori obbligatori che hanno peggiorato il servizio drasticamente e per l’ingiustificato aumento dei pedaggi”.
“Autostrade negli ultimi 12 anni ha avuto un comportamento fortemente contrario agli interessi dei consumatori. Non solo è venuta meno all’impegno di garantire la praticabilità e la sicurezza delle strade, mancando per lungo tempo di svolgere gli investimenti e la manutenzione a cui era chiamata. Ma ha anche costretto i cittadini a sostenere costi di viaggio continuamente crescenti, a fronte di un servizio in costante peggioramento”, ha dichiarato Federico Cavallo, responsabile relazioni Esterne Altroconsumo.
“Da ultimo – ha proseguito – persino i tardivi tentativi di recuperare in pochi mesi i ritardi di un decennio, sono stati la ‘toppa peggiore del buco’ e non hanno fatto che aumentare ulteriormente i disagi. Una situazione che, a nostro avviso, non è circoscrivibile solo a qualche tratta, ma coinvolge da Nord a Sud tutta la rete amministrata sin qui da Atlantia e che ora tornerà sotto il controllo dello Stato attraverso CdP. Questo passaggio, i cui esiti valuteremo nel futuro, non può far però dimenticare il passato e soprattutto un presente che, con la stagione estiva alle porte, già si preannuncia nuovamente problematico e ‘rovente’ per gli automobilisti italiani”.
“Noi di Altroconsumo – ha concluso – chiediamo per queste ragioni giustizia e un risarcimento del danno da loro patito, raccogliendo la loro voce in questa class action”.