Fondi del PNRR per la scuola, Associazioni: convocare l'Osservatorio dell'edilizia scolastica

Fondi del PNRR per la scuola, Associazioni: convocare l'Osservatorio dell'edilizia scolastica

Nell’anno scolastico 2019-2020 è aumentato il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (+ 13 mila, il 3,5% degli iscritti), tuttavia oltre il 23% non ha preso parte alle lezioni scolastiche tramite Didattica a Distanza (Dad).

È quanto emerso da un’indagine Istat, secondo cui la Dad ha rappresentato un ostacolo al proseguimento dei percorsi di inclusione intrapresi dai docenti, riducendo sensibilmente la partecipazione degli alunni con disabilità.

Alunni con disabilità, criticità della Dad

Diverse le motivazioni che hanno hanno reso difficile la partecipazione degli alunni con disabilità alla Didattica a distanza. Tra i più frequenti emergono la gravità della patologia (27%), la mancanza di collaborazione dei familiari (20%) e il disagio socio-economico (17%).

Per una quota meno consistente, ma non trascurabile, di ragazzi, il motivo dell’esclusione è dovuto alla difficoltà nell’adattare il Piano educativo per l’inclusione (PEI) alla Didattica a distanza (6%), alla mancanza di strumenti tecnologici (6%) e, per una parte residuale, alla mancanza di ausili didattici specifici (3%).

“Le difficoltà di carattere tecnico e organizzativo, unite alla carenza di strumenti e di supporto adeguati e alle difficoltà d’interazione, hanno reso quindi la partecipazione alla DAD più difficile per i ragazzi con disabilità, soprattutto in presenza di gravi patologie, o se appartenenti a contesti con un elevato disagio socio-economico – spiega l’Istat. – Tali complessità hanno ostacolato o interrotto del tutto il percorso didattico intrapreso da molti docenti, impedendo il conseguimento di uno degli obiettivi che una scuola inclusiva si pone ancor prima dell’apprendimento: quello della socializzazione”.

 

Alunni con disabilità

 

Pochi gli insegnanti di sostegno specializzati

L’indagine analizza anche le altre criticità del sistema scolastico che ostacolano una piena inclusione degli alunni con disabilità. A partire dal numero di insegnanti di sostegno, che, nell’anno scolastico 2019/2020, sono poco più di 176 mila nelle scuole italiane.

Benché, secondo fonte MIUR, a livello nazionale il rapporto alunno-insegnante (pari a 1,7 alunni ogni insegnante per il sostegno) sia migliore di quello previsto dalla Legge 244/2007, che raccomanda un valore pari 2, il numero di insegnanti specializzati risulta ancora insufficiente.

Pochi, secondo l’indagine, anche gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti di sostegno. Secondo i dati Istat, nelle scuole italiane sono presenti più di 57mila assistenti. Tra questi risulta, però, poco diffusa la conoscenza della lingua italiana dei segni (LIS), che riguarda solo il 5% degli operatori.

Ancora limitata l’accessibilità nelle scuole

Sono ancora troppe le barriere fisiche presenti nelle scuole italiane. Infatti solamente una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria.

La mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilità rappresentano le barriere più diffuse (44%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di bagni a norma (26%) o servoscala (interno ed esterno, 25%). Raramente, invece, si riscontra la presenza di scale o porte non a norma (rispettivamente 6% e 3%).


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