Mipaaf, Federdistribuzione e Conad: stop alle aste al doppio ribasso nella GdO
Niente più aste online al doppio ribasso per l’acquisto dei prodotti agricoli e alimentari. E un impegno alla trasparenza sulla provenienza delle materie prime nei confronti dei consumatori. Ministero delle politiche agricole, Federdistribuzione e Conad hanno firmato oggi un protocollo d’intesa in cui si impegnano ad abbandonare una pratica che finisce per alimentare sfruttamento, lavoro nero e caporalato, e allo stesso tempo a sperimentare sistemi di trasparenza come l’etichetta narrante. Il protocollo è frutto della pressione fatta dalla campagna #ASTEnetevi promossa da Terra!, Flai-CGIL, da Sud e dalla campagna #FilieraSporca.
Il documento, spiegano i promotori, prevede l’istituzione di una pagina dedicata sul sito del Ministero delle politiche agricole, sulla quale saranno pubblicate tutte le sigle della GDO che accetteranno questo “codice etico”. Il Ministero farà controlli periodici sul rispetto delle disposizioni. La più importante è rappresentata dall’impegno a non ricorrere alle aste elettroniche inverse per l’acquisto dei prodotti agricoli e agroalimentari, mentre spicca anche la possibilità per i firmatari di sperimentare sistemi di trasparenza come l’etichetta narrante, che informino i consumatori sulla provenienza delle materie prime, il rispetto delle norme sul lavoro agricolo e i passaggi di filiera.
Di cosa si sta parlando? Di una pratica che porta la GdO a spuntare prezzi bassissimi per aggiudicarsi i prodotti, col risultato di minare i diritti dei lavoratori agricoli e alimentare di fatto sfruttamento e caporalato. Nei mesi scorsi inchieste pubblicate su Internazionale e la successiva campagna di pressione #ASTEnetevi, promossa da Terra!, Flai-CGIL, da Sud e dalla campagna #FilieraSporca, hanno permesso di mettere in risalto il modo in cui questo meccanismo – con cui diverse sigle della GDO acquisiscono parte delle forniture agroalimentari – contribuisce a schiacciare i prezzi a monte della filiera, causando una serie di effetti a catena e scaricando gli effetti negativi sulla manodopera.
Il meccanismo delle aste al doppio ribasso si svolge per diversi prodotti, come pomodoro, olio, caffè, legumi e conserve di verdura. Usato inizialmente dai grandi gruppi esteri del discount è poi diventato pratica diffusa fra molte catene distributive. Spiegano i promotori di #ASTEnetevi: “Ai fornitori, le centrali d’acquisto della GDO chiedono tramite e-mail di avanzare un’offerta per la vendita di uno stock di prodotto. Raccolte le proposte, lanciano una seconda asta, nuovamente al ribasso, partendo dal prezzo inferiore spuntato nella prima. In pochi minuti, su un portale web, il fornitore è chiamato a competere selvaggiamente con altri per aggiudicarsi la commessa. Durante queste aste, non è raro che ballino cifre nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro. Chi si aggiudica la fornitura, spesso si è spinto talmente al limite da doversi rivalere nei confronti dei produttori da cui acquista la merce. A loro volta, questi ultimi si possono trovare in difficoltà nel garantire i diritti fondamentali ai lavoratori agricoli. In tal modo, il meccanismo delle aste al doppio ribasso contribuisce a rendere più difficile l’eradicazione dello sfruttamento e del caporalato”.
Da qui si comprende l’importanza del protocollo firmato oggi. “Si tratta di una vittoria importante per l’agricoltura italiana – dichiarano congiuntamente i promotori della campagna – Grazie anche all’impegno del Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, oggi si pongono le basi per l’abbandono di un meccanismo pericoloso come le aste on line al doppio ribasso, che incidono sul prezzo dei prodotti schiacciando tutta la filiera, impoverendo i produttori e aggredendo le condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori. Salutiamo con favore anche i buoni propositi per aumentare la trasparenza verso i consumatori, anche se resta molto lavoro da fare sull’etichettatura dei prodotti e sulla adesione delle aziende alla Rete del Lavoro agricolo di qualità”.
“Ci auguriamo – proseguono i promotori della campagna – che altri attori importanti come Coop Italia, Eurospin e Lidl firmino al più presto questo protocollo che rappresenta un primo passo verso il riequilibrio dei rapporti di filiera, che al momento sono troppo sbilanciati in favore della distribuzione, penalizzano il settore produttivo e contribuiscono a creare terreno fertile per lo svilupparsi di fenomeni inaccettabili, come lo sfruttamento e il caporalato”.
Pronta la replica di Coop, che sottolinea di non aver mai usato le aste al doppio ribasso. Spiega Coop: “Apprezziamo l’iniziativa del Ministro Martina relativa allo stop alle aste al doppio ribasso e per la legalità nelle produzioni agricole. Come ben sanno le associazioni promotrici della campagna “#Astenetevi” a cui è già stata data risposta ufficiale, Coop non ha mai utilizzato il meccanismo delle aste elettroniche inverse o al doppio ribasso e con la campagna “Buoni e Giusti” promossa da più di un anno ha alzato il livello di controllo per il rispetto della legalità e contro il lavoro nero in agricoltura”.
Notizia pubblicata il 28/06/2017 ore 17.19
