Tasse sulla casa, proposte di Altroconsumo per eliminare iniquità
Riforma del catasto, riforma dell’Imu, cedolare secca e nuova tassa rifiuti. Ma anche ristrutturazioni e risparmio energetico. Ci sono quasi tutti i temi forti nella proposta di riforma sulla tassazione degli immobili che Altroconsumo ha presentato alla VI Commmissione Finanze e Tesoro del Senato. L’obiettivo principale è quello di eliminare ogni aspetto di confusione ed iniquità per i contribuenti. Resta, comunque, ancora aperta la questione di chi ha pagato l’Iva sulla Tia: per difendere i diritti di chi ha pagato la “tassa sulla tassa” ALtroconsumo ha lanciato una class action. Ed ha chiesto alla Commissione che venga presa una decisione politica in merito per sanare questa grave inadempienza. Vediamo con ordine i punti della proposta di riforma.
Si parte dalla riforma del catasto che non è aggiornato ai reali valori degli immobili ed incide sui contribuenti attraverso un sistema obsoleto. L’iniquità che ne deriva si verifica non solo quando si tratta di pagare le imposte (l’Imu soprattutto), ma anche quando si chiedono agevolazioni tramite il calcolo dell’Isee.
La riforma dell’Imu deve prevedere l’esenzione per l’abitazione principale e relative pertinenze o, in alternativa, la riduzione del coefficiente di rivalutazione utilizzato per il calcolo della base imponibile. Altrettanto importante è un sistema di detrazioni (figli conviventi, portatori di handicap…) più equo.
La cedolare secca va rivista perché ha sottratto circa 5 miliardi di euro alle casse dello Stato negli anni 2011 e 2012 perché non ha fatto uscire dal nero gli evasori. Proponiamo di innalzare l’aliquota della cedolare secca al 25%, mantenendo la clausola di salvaguardia per i redditi minori. Questo intervento permette di colpire i patrimoni e utilizzare le entrate per alleggerire il carico fiscale dei lavoratori dipendenti e pensionati.
Per agevolare i contribuenti e per dare una reale spinta alla lotta all’evasione, occorre che l’affitto pagato per l’abitazione principale sia detraibile (per il 19%).
Infine, ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico: le detrazioni garantite per le ristrutturazioni con fine di risparmio energetico devono diventare definitive, senza continue proroghe e modifiche in corso d’anno, per garantire la certezza del diritto e la continuità negli investimenti delle imprese che operano nel settore.