Il brusco calo delle temperature di questi giorni ci fa capire che l’inverno è ormai cominciato. In molti avranno già acceso i riscaldamenti, ma in alcune zone del Paese non è ancora permesso: la data di accensione dipende infatti dalla zona climatica assegnata al proprio Comune di residenza. Adiconsum ricorda che l’Italia è suddivisa in 6 zone climatiche, contrassegnate da lettere dell’alfabeto che vanno dalla A alla F. Nella zona A rientrano i Comuni più caldi, nella F quelli più freddi, che non hanno alcuna limitazione né di periodo né di durata dell’accensione.
Gli altri, invece, seguono queste regole:

  • Zona A, periodo di accensione 1° dicembre – 15 marzo, durata massima di 6 ore al giorno;
  • Zona B periodo di accensione 1° dicembre – 1° marzo, durata massima 8 ore al giorno;
  • Zona C periodo di accensione 15 novembre – 31 marzo, durata massima 10 ore al giorno;
  • Zona D periodo di accensione 1° novembre –  15 aprile, durata massima 12 ore al giorno;
  • Zona E periodo di accensione 15 ottobre –  15 aprile, durata massima 14 ore al giorno

Adiconsum ricorda che la durata dell’accensione dei riscaldamenti può essere frazionata in due o più sezioni e che l’accensione deve essere compresa tra le ore 5 e le 23.  L’accensione degli impianti termici dei Comuni che non rientrano in nessuna delle 6 zone climatiche, è soggetta ad appositi provvedimenti emessi dai sindaci che comunque hanno la facoltà di ampliare o ridurre il periodo e la durata di accensione.


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