
La BCE alza i tassi di interesse su di 0,25 punti. UNC: stangata per mutui a tasso variabile (foto Pixabay)
La BCE alza i tassi di interesse di 0,25 punti. UNC: stangata per mutui a tasso variabile
Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali sale dal 4 al 4,25%. UNC: per chi sottoscrive ora un mutuo a tasso variabile, stangata da 20 euro al mese
Ancora rialzi per i tassi di interesse. La Banca Centrale Europea – si legge in una nota – ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Pertanto, i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%, con effetto dal 2 agosto 2023.
Una decisione che avrà conseguenze per chi ha un mutuo a tasso variabile, come sottolineato dall’Unione Nazionale Consumatori.
Tassi di interesse in rialzo, quali conseguenze per i mutui a tasso variabile?
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori l’innalzamento dei tassi di interesse costituisce “una rovina per chi ha un mutuo a tasso variabile e per le famiglie e le imprese che devono chiedere un prestito”.
“Considerando l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,58 per cento, l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi di 25 punti percentuali corrisponde, nel caso di un pieno trasferimento sull’Euribor, ad un aumento della rata, per chi sottoscrive ora un mutuo a tasso variabile, pari a 20 euro al mese – afferma Massimiliano Dona, presidente UNC. – Una stangata annua pari in media a 240 euro“.
“Un rincaro che, considerato che in Italia i piani di ammortamento sono alla francese, vale per chi ha sottoscritto da poco il contratto e ha ancora una quota di interessi molto alta, ma che ovviamente va diminuendo man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale”, conclude Dona.
