
Barometro CRIF: domanda di mutui va su ma si ferma a 123 mila euro
Nel primo trimestre di quest’anno la domanda di mutui da parte delle famiglie aumenta complessivamente del 31%, sostenuta dalle condizioni favorevoli offerte e dalle surroghe. Allo stesso tempo, le richieste di mutuo delle famiglie sono caratterizzate da importi sempre contenuti – in media pari a circa 123 mila euro, un dato molto distante dai quasi 140 mila euro del 2010 – e da piani di rimborso lunghi, tanto che oltre i due terzi delle richieste di mutuo prevede una durata superiore ai 15 anni. I dati sono quelli dell’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF.
Nel mese di marzo il numero delle domande di mutui ipotecari presentate dalle famiglie italiane ha fatto registrare una crescita pari a ‘solo’ +17,3%: si tratta, spiegano gli analisti del Barometro CRIF, della variazione percentuale più contenuta degli ultimi 20 mesi ma il dato non deve ingannare in quanto il confronto è fatto con il mese di marzo 2015, che aveva fatto registrare una performance estremamente brillante. L’importo medio di mutuo richiesto è però sempre contenuto e pari a 122.879 euro contro i 123.333 euro di marzo 2015, ben lontano dal picco di 139.476 euro (-11,8%) rilevato a marzo 2010.
“A questo riguardo – spiegano dal Barometro CRIF – è opportuno sottolineare come la progressiva riduzione del valore dei mutui richiesti rifletta sia l’atteggiamento prudente degli italiani, che ancora tendono a prediligere piani di rimborso la cui rata mensili gravi il meno possibile sul bilancio familiare, sia le favorevoli condizioni di acquisto degli immobili disponibili sul mercato, senza dimenticare l’incidenza delle surroghe, che per natura si caratterizzano per un importo più contenuto rispetto ai nuovi mutui”. Quanto si chiede in media? La classe prevalente in cui si sono maggiormente concentrate le richieste nel primo trimestre del 2016 è quella compresa tra 100 e 150 mila euro, con una quota pari al 29,6% del totale, in lieve diminuzione rispetto al pari periodo del 2015, seguita da quella al di sotto dei 75 mila euro (con il 27,6%) e dalla richieste comprese fra 75 mila e 100 mila euro (21,1%). Solo il 19,1% delle richieste di mutuo viene fatto per importi compresi fra 150 mila e 300 mila euro.
Allo stesso tempo, si chiedono mutui per classi di durata lunghe. Quelle compresa fra i 15 e i 20 anni è la più richiesta, con una quota pari al 23,3% del totale, seguita dalla classe di durata dai 20 ai 25 anni (21% delle domande) ma anche da quella fra 25 e 30 anni (20,6%). Nel complesso, oltre i 2/3 delle richieste di mutuo (il 66,9% del totale) prevede una durata superiore ai 15 anni.
“Il primo trimestre del 2016 ha confermato il trend positivo della domanda di mutui immobiliari da parte delle famiglie italiane, che sta progressivamente riavvicinandosi ai volumi pre-crisi sostenuta dalle condizioni di mercato che continuano a mantenersi favorevoli, dai bassi tassi di interesse applicati e da prezzi di acquisto degli immobili ancora appetibili – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF – In questo scenario, le aziende di credito si trovano di fronte alla sfida di adeguare le proprie strategie commerciali, che non possono prescindere dall’omnicanalità e dall’attenzione alla customer experience per intercettare e soddisfare i nuovi bisogni delle famiglie, sempre più digitali, che utilizzano il web per informarsi e fare confronti su prezzi e offerte prima di recarsi in agenzia”.