Si avvicina sempre di più la scadenza per il pagamento della seconda rata dell’Imu: lunedì 17 settembre è l’ultimo giorno utile per chi ha deciso di pagare la tassa municipale in 3 rate (era possibile solo per l’abitazione principale). Si tratta all’incirca di un milione di famiglie, pari al 6% del totale. Non faranno i salti di gioia i proprietari di casa a Roma che, secondo i calcoli dell’Adoc, si trovano a pagare una rata che è più del doppio della media nazionale: 280 euro di rata media per un’abitazione a Roma contro 130 euro di importo medio.
E questa stangata non è solo per i cittadini, ma anche per albergatori e commercianti. “In totale, l’importo medio dell’Imu è pari a 379 euro, mentre nella Capitale si paga il 256% in più, una somma di 839 euro – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – Una situazione grave, che sfiora il tragico per tutte quelle famiglie, circa 120 mila, che pagano il mutuo sulla loro prima e unica casa. L’importo medio di una rata del mutuo a Roma è pari a circa 950 euro, pertanto l’Imu equivale a quasi il 90% di una rata. A livello nazionale, l’impatto è pari al 67%. In pratica, è come se ogni mutuatario pagasse tredici mensilità l’anno”.
Santini sottolinea l’effetto devastante che l’Imu ha sulle famiglie che hanno investito i propri risparmi nella casa, perdendo una fetta importante di risparmio, ma ancora più grave è la situazione per tutti coloro che hanno contratto mutui, poiché continueranno a pagare le rate per un immobile che avrà un valore complessivo fortemente deprezzato rispetto al valore originario.
L’Adoc chiede al Governo di esentare dal pagamento dell’Imu o, quantomeno, prevedere una maggiore detrazione sull’importo totale, per tutte quelle famiglie che stanno pagando il mutuo sulla loro unica casa.
E se i consumatori piangono, i commercianti non ridono. “Il settore del commercio, già in forte crisi economica, tanto che circa il 30% dei locali ha dovuto chiudere nell’ultimo biennio, sarà gravato di una spesa per l’Imu pari a 729 euro – aggiunge il Presidente dell’Adoc – I piccoli esercenti romani, invece, saranno costretti a sborsare una somma superiore ai 1000 euro, il 39% in più. Situazione simile nel settore del turismo, altra colonna portante dell’economia capitolina, che da solo genera un decimo dell’intero Pil locale. Gli albergatori romani pagheranno poco meno di 10mila euro di Imu, il 18% in più della media nazionale.”


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