Nel 2011 le compravendite sono state un milione 321 mila 229, in calo dell’1,9% sul 2010. Lo comunica l’Agenzia del Territorio specificando che per il settore residenziale il calo è stato del 2,2%. Nel 2011 il valore medio delle case é rimasto stazionario (-0,03%) e “i prezzi risultano sostanzialmente fermi dal 2007”: la quotazione media è pari a 1583 euro al metro quadrato.
Secondo l’Agenzia anche le compravendite di abitazioni acquistate con l’ausilio di un mutuo ipotecario sono diminuite, del 4,5%. Nonostante la crisi il mercato immobiliare tiene nelle grandi città italiane dove aumentano le compravendite. Nella classifica delle compravendite delle principali città italiane risulta al primo posto Torino con un +6.9%, seguita da Firenze con +6,0%. A Roma le compravendite sono aumentate dell’1,4% e a Milano dell’1,8%. Tra le grandi città nel 2011 l’aumento più contenuto si è verificato a Napoli: +0,2%.
“i dati non ci sorprendono, purtroppo” hanno commentato Federconsumatori e Adusbef specificando che a pesare su questo andamento non è solo la forte caduta del potere di acquisto delle famiglie nel corso degli ultimi anni (-2,8% solo nel 2011), ma anche i prezzi delle abitazioni, attestatisi ormai su livelli elevatissimi e mai scesi in maniera sufficiente.
Secondo lo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale della Federconsumatori, per l’acquisto di un appartamento-tipo, di 90 mq in una zona semicentrale di una grande area metropolitana, si è passati da 15 anni di stipendio necessari nel 2001 a 18,4 anni nel 2011.
Se l’acquisito è proibitivo, non sono da meno le spese per mantenere un’abitazione che aumenteranno ancora nel corso del 2012: +5%, pari a 883,20 Euro annui, per chi ha un appartamento in affitto; e +13%, pari a 1518,60 Euro annui, per chi ha un appartamento di proprietà.
A far lievitare tali spese sono soprattutto i continui aumenti delle spese per la luce, il riscaldamento, il gas, la nettezza urbana, nonché la grande novità della reintroduzione dell’IMU (ex ICI).Inoltre aumentano anche i costi connessi alle spese di manutenzione, la cui crescita è spinta dall’aumento dell’IVA.
“In una situazione grave come quella che il Paese sta attraversando è estremamente difficile per le famiglie sostenere costi simili per la propria abitazione. Per tali motivi torniamo a rivendicare urgenti provvedimenti su questo fronte, riducendo il costo dell’abitazione, soprattutto per i ceti più deboli, e dotando il Paese di un serio piano per l’edilizia residenziale” concludono le Associazioni. 
 


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