Casa, Adoc: bollette e affitto assorbono il 38% del reddito familiare
Le spese per affitto e bollette in Italia assorbono quasi il 38% del reddito di una famiglia. In Europa il dato medio si ferma al 33,1% e va da un minimo del 24,8% della Svezia al 36,6% della Spagna. In Italia in media gli affitti sono più bassi ma hanno un impatto maggiore sui redditi familiari, anch’essi inferiori alla media europea, mentre le bollette sono più care: in Italia hanno un impatto del 6,3% sul reddito familiare contro una media europea del 4,6%. I dati vengono dall’Adoc che ha misurato quanto pesano i costi di casa, in particolare di affitti e bollette, per le famiglie italiane.
Secondo l’associazione tutte queste spese assorbono mediamente il 37,9% del reddito di una famiglia, il 4,8% in più della media europea. La causa è principalmente il basso reddito dei lavoratori italiani, inferiore del 25% rispetto alla media europea, nonostante i costi di affitto siano più bassi mediamente di 100 euro mensili.
“La casa rappresenta una spesa enorme, quasi ingestibile per le famiglie italiane, a differenza di quanto accade nel resto d’Europa – dichiara Roberto Tascini, presidente dell’Adoc – mediamente i costi di affitto e bollette assorbono il 37,9% del reddito disponibile netto mensile, quasi il 5% in più della media europea. Per quanto concerne i costi di affitto, in Italia si spendono al mese circa 100 euro in meno rispetto alla media europea, ovunque tranne che in Spagna i costi sono più alti. Ma la differenza è che ogni mese la rata d’affitto “sottrae” quasi un terzo delle entrate famigliari, mentre ad esempio in Germania l’impatto non supera il 23%, poco meno di un quarto. Se gli affitti sono bassi le bollette sono invece molto più care, in Italia si spendono in media quasi 160 euro al mese contro i 145 euro della media europea. In Germania, Spagna, Francia e Svezia i costi sono molto più contenuti. Nel nostro Paese luce, acqua, gas e rifiuti impattano per oltre il 6% sul reddito mensile, in Svezia solo il 2,5%. Ma il vero problema è la bassa disponibilità reddituale, lo stipendio netto medio è inferiore di un quarto alla media europea, in Germania si guadagna il 40% in più, in Gran Bretagna oltre il 50% in più. E’ evidente che questo si traduce in un impatto reddituale maggiore delle spese, comportando per molte famiglie l’impossibilità di avere una casa”.