Bollette a 28 giorni, Movimento Consumatori: le compagnie rimborsino tutti i consumatori (Foto Pixabay)

Bollette a 28 giorni, Movimento Consumatori: le compagnie rimborsino tutti i consumatori

Davanti alla sentenza della Corte di giustizia della Ue sulle bollette a 28 giorni, il Movimento Consumatori chiede alle compagnie di telefonia di rimborsare tutti i consumatori. A oggi le richieste di restituzione dei “giorni erosi” risultano inferiori al 10% degli aventi diritto, dice l’associazione

Ora le compagnie telefoniche rimborsino tutti i consumatori. È quanto chiede il Movimento Consumatori davanti alla sentenza della Corte di giustizia della Ue sulla vicenda della fatturazione a 28 giorni.

È un caso diventato una sorta di “saga”, a partire dalla decisione di  qualche anno fa delle compagnie telefoniche di  modificare i tempi di invio delle bollette introducendo una fatturazione non su base mensile ma ogni quattro settimane (con conseguente rincaro per gli utenti della telefonia) alla vicenda amministrativa e giudiziaria che ne è seguita. Fra questa, l’azione dell’Agcom che ha stabilito il criterio della compensazione dei giorni “erosi”, i ricorsi delle compagnie telefoniche al Tar del Lazio, la decisione del Consiglio di Stato sul diritto degli utenti a essere rimborsati e sul criterio automatico delle compensazioni e, ieri, la sentenza della Corte di giustizia europea. Il Movimento Consumatori sottolinea che, a oggi, le richieste di restituzione delle somme erose avanzate e soddisfatte risultino inferiori al 10% degli aventi diritto.

 

Bollette a 28 giorni, Corte Ue: Agcom può imporre periodicità minima per il rinnovo delle offerte e per la fatturazione telefonica (Foto Pixabay)

 

Bollette a 28 giorni, cosa ha detto la Corte Ue

Il giudizio davanti alla Corte di giustizia Ue è stato avviato, ricorda Movimento Consumatori, a seguito del rinvio pregiudiziale del Consiglio di Stato, chiamato a valutare la legittimità della deliberazione dell’Agcom che nel 2017 intervenne per porre fine alle offerte a 28 giorni diffuse da tutti i principali operatori.

La Corte di Giustizia ha accertato che il diritto dell’Unione non osta alla deliberazione dell’Agcom che ha imposto quale periodicità minima dei contratti di telefonia mobile il mese solare, vietando così offerte per periodi inferiori, quali quelle a 28 giorni o a quattro settimane, che gli operatori hanno diffuso sul mercato per alcuni anni. Per la Corte, gli Stati membri possono attribuire alle autorità amministrative indipendenti anche poteri ulteriori rispetto a quelli previsti dal diritto dell’Unione, purché proporzionati all’obiettivo di garantire un livello elevato di protezione dei consumatori nelle loro relazioni con i fornitori e a incoraggiare un contesto informativo chiaro e trasparente.

Per la Corte Ue “non è contraria al diritto dell’Unione la normativa italiana che attribuisce all’Agcom il potere di imporre, da un lato, agli operatori di servizi di telefonia mobile una periodicità di rinnovo delle offerte commerciali e una periodicità di fatturazione non inferiore a quattro settimane, e dall’altro, agli operatori di servizi di telefonia fissa una periodicità di rinnovo di tali offerte e una periodicità di fatturazione mensile o plurimensile”.

 

Movimento Consumatori: ora rimborsi per tutti i consumatori

«La Corte di Giustizia – afferma Paolo Fiorio, coordinatore del servizio legale nazionale di MC – ha ribadito la piena legittimità del divieto imposto dall’Agcom nel 2017. Questa decisione, che si aggiunge ai precedenti del Tribunale di Milano, della Corte d’Appello di Milano sulle azioni collettivi di MC, a quelli del TAR, del Consiglio di Stato e della Cassazione a sezioni Unite, pone un punto fermo di non ritorno: le compagnie telefoniche devono restituire ai consumatori quanto indebitamente pagato in applicazione dei piani tariffari a 28 giorni. Si tratta di piccole somme per ogni consumatore, ma di milioni di euro risparmiati dalle compagnie».

Fra l’altro, spiega l’associazione, risulta che i rimborsi effettivamente soddisfatti siano ancora pochi.

«Ora le compagnie non hanno più scuse ed è ora che provvedano autonomamente alla restituzione di quanto illegittimamente fatturato con la fatturazione a 28 giorni – afferma Alessandro Mostaccio, Segretario Generale di Movimento Consumatori – L’Agcom ha infatti imposto la restituzione dei giorni erosi in maniera automatica ed a prescindere dalla domanda dei singoli utenti. Da nostre stime ad oggi le richieste avanzate e soddisfatte sono meno del 10% degli aventi diritto, con un conseguente danno collettivo per centinaia di milioni di euro. È ora che Agcom richieda l’ottemperanza delle delibere che hanno imposto la restituzione dei giorni erosi, confermate dal Consiglio di Stato e dalle Sezioni Unite della Cassazione».


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