Acqua, Arera: nel 2023 spesa media di 345 euro l’anno a famiglia (Foto Pixabay)

La spesa media per l’acqua è di 345 euro a famiglia nel 2023, con dati diversi a seconda delle macroregioni (la spesa è più alta al centro). Le perdite idriche superano ancora il 40% e, nonostante i miglioramenti, rimangono ancora criticità sulle interruzioni dei servizio idrico soprattutto al Sud e nelle Isole. È il quadro generale che emerge dai dati diffusi oggi dall’Arera, Autorità per energia reti e ambiente, relativi all’acqua.

Acqua, spesa media e bolletta

Nel 2023, ricorda Arera, la spesa media sostenuta da una famiglia di 3 persone, con consumo annuo pari a 150 m3, risulta a livello nazionale pari a 345 euro/anno (2,30 euro per metro cubo consumato). Il valore è più basso nel Nord-Ovest dove si ferma a 254,5 euro/anno ed è più elevato nel Centro, dove si arriva 421,8 euro/anno. Si ferma a 367 euro/abitante nell’area Sud e Isole.

Come è composta la bolletta? L’Arera riporta il peso delle diverse voci che compongono la bolletta degli utenti domestici, sempre con consumi pari a 150 m3/anno. Il 38,8% circa della spesa è imputabile al servizio di acquedotto, per il quale si spendono a livello nazionale 133,7 euro/anno, il 12% è invece attribuibile al servizio di fognatura (41,4 euro/anno) e il 29,5% a quello di depurazione (101,9 euro/anno). Infine, la quota fissa pesa per il 10,6% (36,6 euro/anno) e le imposte per il 9,1% (31,4 euro/anno).

Perdite d’acqua e interruzione del servizio idrico

Prosegue nel 2023 il miglioramento complessivo degli indicatori di qualità tecnica.

A livello nazionale, il valore delle perdite idriche si attesta in media a 17,9 m3/km/gg e al 41,8%, con valori più contenuti al Nord e valori medi più elevati al Centro e nel Sud e Isole.

Lo stesso disallineamento a livello territoriale, spiega però l’Autorità, si riscontra anche nei dati relativi alle interruzioni di servizio, fortemente condizionati da alcune situazioni critiche a livello territoriale.

Quasi il 60% della popolazione è servito da gestori che hanno garantito una buona continuità del servizio di erogazione, evidenziando una durata delle interruzioni inferiore alle 3 ore/anno per utente. In media, tuttavia, a livello nazionale il valore del macro-indicatore si attesta a circa 59 ore/anno ad utente. Le difficoltà maggiori nel mantenere adeguata continuità del servizio idrico si trovano nel meridione e nelle isole, dove si registra un valore medio di interruzioni per utente all’anno pari a 227 ore. I valori risultano mediamente più bassi nel Nord Ovest e nel Nord Est (entrambi al di sotto dell’ora) e al Centro (29,4 ore/anno ad utente).


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