La Federconsumatori Abruzzo ha costituito un osservatorio sulla mobilità ed ha raccolto varie denunce sui disservizi regionali. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono i disservizi, gli allungamenti di percorrenza e le carenze della rete ferroviaria abruzzese. L’associazione attraverso un flashback di ricerca – illustrato in un documento dal titolo "Libro nero delle ferrovie abruzzesi" – ha ripercorso la storia della rete ferroviaria abruzzese mettendo a confrontare le ferrovie di allora (1933) con quelle attuali.

Dalla ricerca è emerso che il treno A 243 accelerato di 3^ classe,impiegava 105 minuti per collegare Pescara a Sulmona (partenza alle ore 20.00 da Pescara e arrivo a Sulmona ore 21.45). Tuttavia, occorre precisare che quel treno effettuava 4 fermate in più degli attuali treni (Sambuceto, Casalincontrada, Rosciano e Roccacasale ) e che per ogni fermata erano necessari almeno tre minuti (uno per la decelerazione, uno per la sosta e uno per l’accelerazione), il tempo impiegato dall’accelerato di 3^ classe A 243 si riduceva a 93 minuti.
Attualmente, in base all’orario ferroviario in vigore, il regionale 3193 (partenza da Pescara alle 6.38; arrivo a Sulmona alle 8.16) impiega 98 minuti per collegare Pescara a Sulmona, ossia cinque minuti in più dell’accelerato A 243 di terza classe del 1933.

Nel 1974 (oltre 30 anni fa) i treni impiegavano anche 58 minuti per collegare Pescara a Teramo, mentre ora ne occorrono 75 per coprire la stessa distanza.
Nello stesso anno, in qualche caso, bastavano 3 ore e 16 minuti per raggiungere Roma da Pescara tramite ferrovia. Il treno 829, infatti, partiva da Pescara alle ore 8.06 e raggiungeva Roma Termini alle ore 11.22, mentre oggi il treno 3379 (Pescara 6.16 – Roma 9.50), che è il collegamento attuale più veloce, impiega per coprire la stessa tratta 3 ore e 34 minuti.

Come è noto il prossimo 9 dicembre entrerà in vigore un nuovo orario ferroviario e da alcune attendibili voci sembra che la percorrenza dei treni che collegano Pescara a Sulmona, dovrebbe aumentare di 10/15 minuti.
L’associazione ha già verificato che qualche regionale impiega attualmente 5 minuti in più per coprire la stessa distanza rispetto ad una carrozza a vapore del 1933. Quindi, nel caso in cui si concretizzassero gli aumenti di percorrenza ventilati, i pendolari abruzzesi avranno collegamenti Pescara-Sulmona (e non solo) più lenti di 15/20 minuti di quelli a vapore di oltre 70 anni fa.

Un "cittadino ingenuo" potrebbe domandare perché i tempi di percorrenza tendono a dilatarsi sempre più. Questo, secondo Federconsumatori Abruzzo, accade "perché la circolazione dei treni deve servire a far raggiungere gli obiettivi assegnati ai Dirigenti delle Fs, piuttosto che a garantire un servizio alla collettività. I Dirigenti ferroviari, infatti, sono valutati sulla base della loro capacità a rispettare gli obiettivi assegnati". Fra questi il più importante è quello della puntualità e visto che i treni non arrivano in orario "allungano i tempi di percorrenza, sperando così di raggiungere gli obiettivi previsti".
Se si continua così, secondo l’associazione, c’è il fondatissimo rischio che tra 30/40 anni le ferrovie abruzzesi riusciranno quasi a raggiungere le velocità commerciali "borboniche" del 1870.

"Ma il vero problema della tristissima parabola del servizio ferroviario abruzzese è generato dalla latitanza delle istituzioni regionali", ha dichiarato da Tino Di Cicco, presidente Federconsumatori, che ha aggiunto "non sono solo gli stipendi dei parlamentari, né le loro pensioni il vero scandalo, ma l’incapacità a tutelare il bene comune".

Secondo l’associazione i referenti politici degli abruzzesidovrebbero imporre a Trenitalia di fornire "un servizio meno ignobile per collettività" e applicare le sanzioni previste nel Contratto di Servizio, nel caso in cui la Qualità del servizio offerto sia inadeguata rispetto agli standard stabiliti.

La situazione in cui versano anche le altre regioni non è migliore e non miglioreràsoprattutto alla luce dell’annuncio dell’AD del gruppo Ferrovie, Mauro Moretti, il quale ha reso noto che, dopo il taglio dei fondi da parte del Governo, non ci saranno nuovi treni, altri saranno soppressi e ulteriori disagi come biglietterie chiuse. Per i pendolari e gli utenti in genere del servizio ferroviario si prospettano tempi bui.

PDF: Libro nero delle ferrovie abruzzesi


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