Da Bruxelles arriva un fermo divieto a chi fin’ora ha messo in commercio oli d’oliva extravergine "taroccati", cioè oli venduti con l’etichetta "extravergine", ma mescolati con oli "deodorati" ottenuti da olive di scarsa qualità importate da altri paesi mediterranei come Tunisia, Algeria, Spagna e Marocco. L’Unione Europea ha varato un nuovo Regolamento, il 61/2011, relativo alle caratteristiche degli oli di oliva e degli oli di sansa d’oliva, ed ai relativi metodi di analisi. Sarà possibile scoprire la presenza di questi oli deodorati negli oli extravergine d’oliva grazie al nuovo parametro dei metil esteri degli acidi grassi (MEAG) ed etil esteri degli acidi grassi (EEAG) introdotto nella valutazione.

Secondo Federconsumatori il nuovo regolamento introdotto dall’Unione Europea è positivo perché aumenta la tutela dei consumatori, ampliandone l’informazione e promuovendo i prodotti di qualità. "E’ indispensabile proseguire su questa strada. La sicurezza alimentare è un campo delicatissimo, che merita la massima attenzione da parte delle istituzioni nazionali e comunitarie – dichiara Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori – Per questo riteniamo necessaria un’intensificazione dei controlli e delle verifiche in questo settore, oltre all’accelerazione dei decreti attuativi relativamente all’applicazione delle nuove norme che prevedono l’obbligatorietà dell’indicazione di origine in etichetta per tutti i prodotti alimentari nel nostro Paese".

Il regolamento è stato accolto positivamente anche dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) che spiega: "L’elevata presenza degli alchil esteri nell’olio può essere l’allarme di una frode: ovvero dell’impiego di olive che hanno iniziato un processo di degradazione. Il dubbio in particolare è che siano olive che provengano dalle grandi produzioni industriali spagnole, che giacciono in cumuli grandi come campi di calcio. L’aggiustamento dell’olio avviene tramite una pratica vietata, appunto, la deodorazione".

Il Movimento Difesa del Cittadino aveva già presentato l’importanza della metodologia di indagine EMEAG. Nell’ambito del progetto "Le Marche a Tavola" il Movimento Difesa del Cittadino Marche aveva, infatti, organizzato lo scorso novembre ad Offida un convegno sul tema della qualità delle olive e dell’olio, in occasione del quale l’Arpam di Ascoli Piceno aveva diffuso i dati di una rilevazione effettuata su campioni di extravergine tramite l’esame EMEAG: la gran parte degli oli extra vergini prelevati nei frantoi marchigiani contiene meno di 1 mg/KG di alchil esteri e solo il 20% contiene mediamente 10 mg/kg di alchil esteri. Mentre circa il 70 % degli oli extra vergini venduti presso esercizi commerciali ne contiene mediamente 130 mg/kg, arrivando in alcuni casi a 1000 mg/kg.

"Se si raffronta il limite introdotto dal nuovo Regolamento UE di 75 mg/Kg con il dato di – 1mg/kg (fino a 10 mg/kg nel 20% dei campioni) rinvenuto dopo accurate indagini dall’ARPAM di Ascoli Piceno negli oli dei frantoi marchigiani, si comprende l’eccellenza della qualità delle produzioni italiane, quando però sono davvero tali! Altrettanta fiducia il consumatore ad oggi non può riporre negli oli extravergini che trova etichettati nella distribuzione commerciale. Gli alchil esteri indicano la cattiva o troppo prolungata conservazione delle olive dopo la raccolta a prima della molitura – dichiara Micaela Girardi, segretario nazionale MDC e presidente MDC Marche – e soltanto la capillare rete di frantoi italiani, che la Spagna non possiede, è in grado di offrire la molitura di olive irreprensibili. Finalmente è giunto questo nuovo regolamento che permetterà una valutazione più puntuale e severa sulla qualità degli oli d’oliva e una migliore tutela del consumatore e della sua salute".


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