Si è tenuta questa mattina, presso il Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli alimenti, una riunione incentrata sull’informazione dei consumatori sulla sicurezza alimentare. All’incontro, presieduto dal Capo Dipartimento, Romano Marabelli, hanno partecipato alcune della associazioni dei consumatori aderenti al CNCU (Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Altroconsumo, Federconsumatori, Confconsumatori) oltre al Presidente dello stesso Consiglio, Daniela Primicerio.

Scopo della riunione era quello di trovare un accordo sulla gestione delle informazioni che confluiscono nel sistema di allerta rapido comunitario, ovvero quel sistema capace di notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi al consumo di alimenti o mangimi istituito sotto forma di rete, a cui partecipano la Commissione Europea e gli Stati membri dell’Unione.

Ribadito il dissenso della Commissione Europea a rendere pubblici i dati identificativi delle aziende coinvolte negli "alert" nonché la inadeguatezza del sistema attuale (che non consente la diffusione e che per questo va modificato), Marabelli ha invitato, tuttavia, le associazioni dei consumatori a non sottovalutare i rischi conseguenti ad una diffusione generalizzata, a prescindere dall’entità della gravità della comunicazione, dei dati identificativi delle aziende: dal procurato allarme (che può essere sanzionato anche penalmente) al clima di "giustizia fai da te" che si instaurerebbe tra i consumatori.

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