"Sugli integratori alimentari a base di mirtillo molta confusione e critiche strumentali": è la posizione espressa da FederSalus (Federazione nazionale produttori prodotti salutistici) che risponde in questo modo all’inchiesta realizzata da Altroconsumo sugli integratori alimentari contenenti mirtillo nero. Afferma la Federazione: "Fatta salva la libertà di sottoporre ad autonome verifiche sperimentali l’effettiva corrispondenza tra la composizione dei prodotti in commercio e le indicazioni salutistiche riportate sulle confezioni, così come il diritto a esprimere opinioni e giudizi sulle risultanze ottenute, FederSalus non può esimersi dal ravvisare errori e forzature in una trattazione orientata a dimostrare l’insufficienza delle evidenze scientifiche a supporto dell’efficacia degli integratori alimentari, nonché la loro sostanziale inutilità".

Per i produttori, la tesi per cui gli integratori alimentari sono inutili in quando non hanno effetti nutrizionali o fisiologici contrasta con le verifiche fatte dall’Efsa, mentre il legame fra mirtillo e benefici alla vista è documentata da un dibattito scientifico con "60 studi di primaria importanza sugli effetti del Vaccinium mytillus pubblicati tra il 2001 e il 2008".

Inoltre, "FederSalus ravvisa nei rilievi mossi agli integratori contenti mirtillo nero la presistente confusione di ruoli e finalità tra farmaci e integratori alimentari". La Federazione precisa al riguardo che "gli integratori alimentari sono definiti dalla Direttiva UE 2002/46, recepita con il D. Lgs 169/04, come alimenti destinati a integrare la dieta normale, costituenti una fonte concentrata di sostanze nutritive o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico. Tale distinzione è rafforzata dalla disposizione contenuta nell’articolo 6, comma 2 del D.Lgs, laddove vieta qualsiasi indicazione o messaggio idoneo ad attribuire agli integratori proprietà terapeutiche o capacità di prevenzione o cura delle malattie umane".

Per la Federazione, spesso si crea invece una sovrapposizione di funzioni fra il ruolo dei farmaci e quello degli integratori che "finisce per confondere proprio il consumatore".


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