Il Governo si sta muovendo per risolvere il problema delle frodi e delle elevate tariffe dell’Rc auto. Oggi il Ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, ha incontrato gli esponenti della Commissione Finanze della Camera dove è all’esame un provvedimento che sarà emendato con le proposte del Governo per accelerare sulle nuove norme per abbassare i costi dell’Rc Auto. "Il provvedimento è all’esame del comitato ristretto nella Commissione finanze – ha affermato il Ministro, augurandosi che inizi l’esame nel più breve tempo possibile visto che il comitato ha già messo a punto un testo quasi definitivo. "Spero si faccia altrettanto al Senato per un provvedimento di particolare importanza. È inammissibile – ha concluso Romani – che i cittadini onesti paghino il doppio di quelli europei quando c’è qualcuno che froda".

La riunione con i parlamentari, tra cui c’erano anche esponenti dell’Idv, in particolare il relatore Francesco Barbato, e del Pd, rientra nel lavoro avviato dal Ministero sul tema dell’Rc auto, dopo la segnalazione dell’Isvap di qualche settimana fa, che suggeriva l’adozione di alcune misure utili per far scendere le tariffe del 15-18%, e il successivo incontro con l’Ania e la stessa Isvap, nel corso del quale Romani aveva definito le tariffe "inammissibili".

La proposta di legge, ha spiegato il presidente della Commissione, Gianfranco Conte, vuole risolvere "la carenza di connessione tra le varie banche dati": basti pensare che solo grazie all’incrocio tra le varie informazioni è stato scoperto che in Italia circolano circa 2 milioni di vetture non coperte dall’assicurazione.

"Bene che si intervenga contro le frodi nel settore Rc auto, ma davvero si pensa che questo sia sufficiente a ridimensionare gli elevatissimi costi delle polizze Rc auto in Italia?" si chiedono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. "Non dimentichiamo che nel 2010 le polizze sono aumentate del 17%, e le previsioni relative al 2011 intravedono un ulteriore aumento dell’11-12 % (con aumenti complessivi di circa 250 euro annui). Impressionante, poi, il confronto con il 1994: da allora le polizze sono aumentate addirittura del 174%!"

"La lotta alle frodi in questo settore – sottolineano i due Presidenti – è solo un piccolo e timidissimo passo, ma ben altro vi è ancora da fare se si vuole veramente intervenire per arginare la corsa spropositata di questi costi. In particolare, come sosteniamo da tempo, è necessario eliminare inefficienze e speculazioni presenti nell’intera filiera organizzativa delle compagnie di assicurazione (a partire dai rigonfiamenti dei costi legali) e, soprattutto agire in maniera determinata al fine di promuovere e favorire la concorrenza in un settore che ne ha estremo bisogno, attraverso, ad esempio, l’incremento ed il potenziamento del ruolo degli agenti plurimandatari".


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