Lo stato di crisi che da anni colpisce l’Italia estende le sue conseguenze su molteplici settori. Le incertezze sul futuro e il timore di non poter rispettare gli impegni a lungo termine, sembrano scoraggiare gli italiani dal compiere qualsiasi tipo di investimento. Per coloro che invece sono costretti a ricorrere a queste soluzioni, l’unico modo per non sbagliare è valutare attentamente le opportunità del mercato. Un metodo utile in questi casi è mettere i prestiti presenti sul mercato a confronto, per individuare le soluzioni più adatte. Il questo modo il cittadino acquista una maggior consapevolezza dei propri diritti e può riavvicinarsi con fiducia, alle banche. Un ripensamento del rapporto tra cittadini e istituto di credito deve essere incoraggiato attraverso la trasparenza, per dare nuovo impulso a un settore che, tra vantaggi diretti e indotto, può davvero fare la differenza e rimettere in moto l’economia. Invece i rapporti tra creditori e (spesso solo aspiranti) debitori è più che mai complicato.
Secondo il Bollettino Statistico della Banca d’Italia , la crescita economica delle altre nazioni europee e delle principali economie mondiali sarebbe arrivata in seguito ad un progressivo allentamento delle tensioni sui mercati finanziari. La semplificazione delle procedure di accesso al credito, la diminuzione dei tassi d’interesse e la maggiore liquidità, avrebbero quindi incoraggiato la ripresa di molte operazioni di investimento. Per il nuovo anno, gli analisti prevedono una buona prospettiva di crescita, che tuttavia potrebbe avere delle variazioni in riferimento ad alcuni mercati nazionali.
Ad esempio, per l’Italia l’andamento previsto non è omogeneo su tutti i fronti: il tasso di crescita dei prestiti alle famiglie è calato dall’8,2% di settembre al 7,9%, mentre quello dei prestiti alle imprese è aumentato all’1,6% dall’1,4 %.
Il dato incoraggiante già messo in evidenza nel rapporto sulla stabilità finanziaria, è che le sofferenze creditizie dopo un aumento costante di 24 mesi consecutivi, cominciano a diminuire grazie alla sperata ripresa economica. Il tasso di crescita delle sofferenze per le imprese si attesta infatti al 30,6%, rispetto al 32,1% di settembre, e quello verso le famiglie al 32,4% contro 33,4% del mese precedente.
Anche il dato sulle consistenze in crescita fa pensare ad un ottimistica ripresa: nel mese di ottobre sono stati spesi 585.136 milioni di euro, quando a settembre si calcolava un totale di 582.89 milioni di euro.
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