OSSERVATORIO. Mutuatari solidi di fronte alla crisi
Finalmente nel mondo dei crediti c’è un motivo per sorridere. Negli ultimi anni, tra tassi alle stelle, finanziamenti limitati e concessi solo a costi proibitivi e crollo del settore immobiliare, il clima intorno alle banche si è fatto teso, con i cittadini sempre più riluttanti nel rivolgersi alle banche. Il proliferare di portali dove confrontare i mutui più vantaggiosi dimostra il desiderio della gente di essere sempre più informata e ha palesato una certa ritrosia mista a scarsa fiducia nei confronti degli istituti creditizi. Adesso, però, arriva la notizia che getta le basi per appianare la situazione: i mutuatari tengono botta e rispettano le scadenze.
L’Abi fa sapere che le famiglie italiane si presentano solide e stabili sotto il fronte del credito. Il dato, unito a quello di un nuovo incremento dei mutui approvati, lascia intravedere un possibile cambio di rotta,con risvolti positivi per l’intera comunità.
Nell’ultimo report trimestrale di fine anno l’Abi, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha analizzato la situazione delle condizioni finanziarie delle famiglie utilizzando come parametri gli indicatori di indebitamento, vulnerabilità, patologia finanziaria, domanda e offerta di credito.
Questa solidità si attesta non solo dal fatto che i finanziamenti per l’acquisto di immobili siano cresciuti (dell’8,3% a ottobre 2010) per via dei prezzi moderati dall’arrivo della crisi e per la spinta data da tassi d’interesse più vantaggiosi, ma anche dal livello di indebitamento delle famiglie che rimane contenuto.
Infatti il rapporto tra la rata media per i mutui casa e il reddito delle famiglie è cresciuto solo lievemente e si mantiene su livelli contenuti: i dati più recenti in merito a questo rapporto calcolano che a giugno 2010 il totale delle rate di un mutuo assorbiva circa il 5,2% del reddito delle famiglie italiane, pesando di un punto percentuale in più rispetto al 2009, ma meno di oltre 2 punti rispetto alla metà del 2008.
L’Ufficio Analisi Economiche dell’ABI in base a prassi metodologiche internazionali e stime su dati dell’Agenzia del Territorio, dell’Istat e della Banca d’Italia ha creato un indice – l’indice di accessibilità all’abitazione – un segnalatore che consente di misurare la possibilità di acquisto di un immobile da parte della famiglia media, dato l’apporto del credito bancario, i livelli di reddito e l’andamento del mercato immobiliare. L’indice di accessibilità è in graduale miglioramento da circa due anni, segno che vi è una maggiore possibilità di acquistare una casa tramite un mutuo.
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