La raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) può e deve aumentare. Perché se è vero che nell’ultimo anno la quantità di apparecchiature raccolte è aumentata del 30%, è pur vero che nel circuito del recupero attraverso i negozi il sistema è partito a rilento. E serve una maggiore informazione da parte dei cittadini. Anche con questo obiettivo, perché "la raccolta si potenzia con l’informazione", il consorzio Ecolight (che raccoglie quasi 1.500 aziende e si occupa della gestione dei rifiuti elettronici, delle pile e degli accumulatori) ha realizzato il suo primo rapporto sociale "La nuova vita dei Raee", un documento rivolto in particolar modo ai cittadini per far conoscere sempre più cosa sono i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e perché devono essere recuperati.

"Al termine di un 2010 che ha visto il consolidamento del sistema consortile di gestione dei Raee in Italia con il raggiungimento dei 4 kg di rifiuti elettronici raccolti per abitante, è necessario insistere sulla sensibilizzazione dei cittadini perché è solo con l’apporto di tutti che è possibile migliorare i risultati finora raggiunti", spiega Walter Camarda, presidente di Ecolight. Nel 2010 la raccolta complessiva è aumentata del 30% rispetto al 2009 e il consorzio ha superato le 23 mila tonnellate di Raee recuperati, diventando punto di riferimento per tutti i piccoli elettrodomestici, l’elettronica di consumo, i computer e i cellulari, oggetti che fanno parte della quotidianità e che spesso non vengono considerati a tutti gli effetti "rifiuti speciali".

La raccolta di questi rifiuti è ancora difficoltosa, spiegano dal consorzio: c’è la possibilità di conferirli alle isole ecologiche dei Comuni, e da poco più di un anno anche i negozi sono stati coinvolti dunque, quando si acquista un prodotto nuovo, si può consegnare gratuitamente quello vecchio al rivenditore. Un sistema, l’Uno contro Uno, partito però a rilento, che ha intercettato solo 10 mila tonnellate di elettrodomestici. È un sistema, affermano da Ecolight, sul quale pesa ancora una scarsa informazione da parte dei cittadini unita a una "scarsa disponibilità dei centri di raccolta nei confronti dei negozi a ricevere i rifiuti elettronici raccolti da questo canale".


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