AMBIENTE. Recupero pneumatici fuori uso, Ecopneus: contributo ambientale non è una tassa
Con l’entrata in vigore del D.M. 82 dell’11 aprile 2011, i produttori/importatori di pneumatici diventano responsabili della raccolta e recupero di questo prezioso materiale una volta giunto a fine vita. Gli obiettivi di raccolta che i produttori/importatori dovranno raggiungere a breve sono ambiziosi: entro il 2011 dovra’ essere recuperato il 25% del quantitativo immesso nel 2010; entro il 2012 ‘80% rispetto all’anno solare precedente e dal 2013 il 100%. Ogni anno in Italia arrivano a fine vita circa 380.000 tonnellate di pneumatici. Fino ad oggi circa il 20% di questi PFU veniva raccolto ed avviato ad impianti per il recupero del materiale, circa il 50% finalizzato a recupero energetico e il 25% si immetteva in circuiti non controllati, facendo sì che se ne perdessero le tracce. In virtù del nuovo decreto, pubblicato in GU all’inizio di giugno, dal 10 ottobre 2011, quando acquisteremo una nuova auto o cambieremo gli pneumatici verseremo anche un contributo per il recupero di quelli fuori uso (pneumatici fuori uso, Pfu): "il contributo ambientale non è una tassa, ma l’importo necessario per contribuire al completo trattamento dei Pneumatici Fuori Uso (PFU)" precisa Ecopneus, il soggetto senza fini di lucro creato dai principali produttori di pneumatici, che assicurerà la raccolta e il recupero dei PFU.