Sostenibilità e cooperazione. Queste le parole d’ordine che potrebbero trainare il nostro Paese, e magari anche il resto del mondo, fuori dalla morsa della crisi. “Di fronte all’incapacità della classe dirigente di attuare un cambiamento radicale del sistema economico e dare slancio alla rinascita, la società civile sta dimostrando di avere le capacità per organizzarsi e proporre valide alternative di sviluppo”. Così ha dichiarato Andrea Baranes, Presidente della Fondazione culturale Responsabilità Etica, che ha moderato, nella mattinata di oggi a Roma, gli interventi della conferenza stampa di presentazione della nona edizione di Terra Futura.
La mostra-convegno internazionale si terrà a Firenze tra il 25 e il 27 maggio presso la Fortezza da Basso. Il calendario degli eventi in programma è molto ricco e vede coinvolte diverse associazioni e rappresentanze sindacali, ciascuna delle quali darà il proprio contributo in termini di progetti e scenari. L’edizione di quest’anno avrà come tema centrale il lavoro “al quale”, dicono gli organizzatori, “va attribuito nuovamente il ruolo centrale che merita, in quanto espressione della dignità dell’uomo e del suo ruolo nella società”.
“La crisi ha svuotato questa parola del suo significato economico più puro”, dice Bruna Massa, segretaria regionale Fiba Cicls Toscana, “lo ha marginalizzato e ha parallelamente contribuito a minare l’equità sociale”. L’obiettivo di Terra Futura, dunque, è quello di ricostruire su nuove basi il tessuto economico-produttivo attraverso una vera e propria riconversione ecologica e sociale. Per questo sostenibilità e buone pratiche messe a punto da imprese e singoli cittadini meritano una vetrina di esposizione che dia loro visibilità e incentivi altre realtà a seguirne l’esempio.
Tra i principali filoni tematici di molti dei convegni che si terranno durante la tre giorni della manifestazione trovano posto: legalità e lavoro, che investigherà il fenomeno delle infiltrazioni mafiose; lavoro e crisi, che metterà al centro scenari e proposte per rilanciare l’economia e l’industria; lavoro e benessere, per interrogarsi sulla necessità di superare la concezione che il Pil sia l’unico metodo per misurare lo stato di salute di una società; sviluppo sostenibile, per evidenziare le prospettive concrete di sviluppo dell’economia in chiave ecologica.
La rassegna espositiva, invece, metterà in mostra le ultime novità e i progetti più innovativi di finanza etica ed economia sostenibile, consumo critico, impegno per la pace, welfare e solidarietà sociale, commercio equo e agricoltura biologica e edilizia sostenibile. Interessante anche il programma dei laboratori e dei workshop per far comprendere ai visitatori come sia possibile costruire la sostenibilità a partire dal quotidiano di ognuno. Il successo della scorsa edizione che ha contato più di 94.000 visitatori, 600 aree espositive e 5.000 realtà rappresentate, lascia sperare che anche l’appuntamento del 2012 possa offrire spunti di riflessione interessanti per chiunque sia interessato a vivere un presente diverso che costruisca un domani migliore per le generazioni future.
di Elena Leoparco


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