Adottare mappe acustiche e piani di azioni contro il rumore. L’Italia è indietro nelle rispertto delle direttive comunitarie e oggi la Commissione europea ha inviato un parere motivato in cui esorta il paese a rispettare le disposizioni fondamentali della direttiva sul rumore (direttiva 2002/49/CE).

“Il rumore ambientale, causato dal traffico stradale, ferroviario e aeroportuale, è la seconda causa di decessi prematuri dopo l’inquinamento atmosferico”, evidenzia la Commissione in una nota, ricordando che la direttiva prevede che gli Stati membri adottino mappe acustiche che rappresentino l’esposizione acustica nei maggiori agglomerati, lungo gli assi stradali e ferroviari principali e in prossimità degli aeroporti più importanti. Queste mappe rappresentano la base per successive misure antirumore.

L’Italia non ha ancora comunicato tutte le informazioni richieste dalla Commissione, che ha già inviato due lettere di costituzione in mora nel 2013 e nel 2016. “Mancano ancora – dice Bruxelles – mappe strategiche per 17 agglomerati e 22 strade” e “devono ancora essere adottati piani d’azione per 32 agglomerati, 858 strade e un importante asse ferroviario”. La Commissione ha ora inviato un parere motivato. L’Italia ha due mesi di tempo per rispondere. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.


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