Greenpeace ha chiesto al Governo di approvare con urgenza un decreto che regolamenti le rotte di navigazione più pericolose. Su questo punto il governo italiano ha oltre dieci anni di ritardo. La legge 51 del 2001 (art. 5, comma 2) dà la possibilità di regolamentare il traffico pericoloso con un decreto del Ministro delle Infrastrutture di concerto con il Ministro dell’Ambiente. Sempre nel 2001 l’Italia, invece, ratificava l’Accordo con Francia e Monaco sul Santuario dei Cetacei – nelle cui acque si trova l’Isola del Giglio – che da oltre dieci anni attende misure di tutela per fronteggiare numerose minacce, più volte evidenziate da Greenpeace.
“Limitarsi a parlare di accordi vincolanti con decine di morti e l’incubo di un disastro ambientale è semplicemente offensivo” – afferma Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace – “Vogliamo regole certe per proteggere il mare e dare sicurezza a tutti, non solo a chi fa le crociere”.
L’Associazione ambientalista ha preso nota dell’impegno del Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che si è già espresso per una regolamentazione severa, promettendo una settimana fa un decreto che regolamentasse le rotte più pericolose. Poiché il tempo passa e non succede niente, Greenpeace ricorda al Ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera, la sua precisa responsabilità nel garantire una risposta rapida ed efficace per la sicurezza in mare.


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