Quando il cellulare non funziona più, vogliamo sostituire il ferro da stiro o scoviamo in cantina veri e propri reperti come un vecchio videoregistratore o un tostapane di qualche decennio fa, la prima cosa che ci viene in mente di fare e prendere tutto e buttare via, pensando soprattutto allo spazio in più che potremmo ricavarne.

Ma proprio nel momento in cui la decisione è presa, ecco che sorge la domanda: “Dove li butto?”. A risolvere la questione ci pensa una guida realizzata dall’Unione Nazionale Consumatori, con la collaborazione di Ecodom, che si pone l’obiettivo di dipanare le nebbie che ruotano attorno all’universo dei RAEE, ovvero i rifiuti elettronici che non si sa mai dove gettare.

La quantità di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) che ogni cittadino italiano “produce” (cioè butta via) ogni anno è pari a quasi 13 kg a testa, che in totale fanno circa 800.000 tonnellate l’anno.

Il problema è che non tutti sanno cosa sono i RAEE, né conoscono le procedure da seguire per smaltirli correttamente. “Agli sportelli della nostra associazione riceviamo spesso richieste di chiarimenti da parte di consumatori che ignorano le corrette modalità di smaltimento dei RAEE, i conseguenti benefici e talvolta non hanno nemmeno ben chiaro di quali tipologie di rifiuti si tratti esattamente”, spiega l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’UNC.

“Eppure”, prosegue Dona, “esiste una specifica normativa che regola lo smaltimento di questi rifiuti: non solo i rivenditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono obbligati a effettuare il ritiro gratuito dei RAEE quando il consumatore acquista un’apparecchiatura equivalente (il cosiddetto ritiro ‘Uno contro Uno’), ma esiste anche un altro decreto che stabilisce che i rivenditori con un negozio grande più di 400 mq debbano effettuare il ritiro gratuito dei RAEE di piccolissime dimensioni (cioè con la dimensione massima inferiore a 25 cm) anche quando il consumatore non compra nulla (ritiro ‘Uno contro Zero’)”.

Solo il 20% dei rifiuti tecnologici prodotti a livello mondiale viene riciclato, mentre in Europa la percentuale è pari al 35%, sempre molto bassa”, afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom. “Ecco perché è necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della raccolta differenziata dei RAEE: proprio per questo abbiamo aderito all’International E-Waste Day, promosso dal WEEE Forum insieme a 40 organizzazioni in 20 diversi paesi di tutto il mondo, e abbiamo realizzato questa guida con l’Unione Nazionale Consumatori con l’obiettivo di informare ed educare i consumatori”.


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2 thoughts on “Rifiuti elettronici: “Dove li butto?”. Arriva la guida UNC-Ecodom per smaltire i RAEE

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