Buone notizie per Enel sulla conversione da olio a carbone della centrale di Porto Tolle. Il Consiglio di Stato ha pubblicato oggi una sentenza in cui ridà all’azienda la possibilità di riavviare l’iter autorizzativo, riconoscendo di fatto la validità della legge regionale del luglio 2011 con cui il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha modificato le norme istitutive del Parco del Delta del Po. A questo punto il Ministero dell’Ambiente potrà riavviare il procedimento di VIA (Valutazione impatto ambientale).
La sentenza odierna risponde alle obiezioni sollevate sul precedente pronunciamento della Corte, che nel 2011 aveva bloccato il progetto, obbligando Enel a rispettare la normativa regionale di allora. Nel frattempo però, la Regione Veneto ha modificato la propria legislazione, eliminando i vincoli esistenti e “salvando” il progetto di riconversione della centrale da olio a carbone.
Non sono molto contente per la sentenza le associazioni ambientaliste, secondo cui i nodi che hanno già determinato la bocciatura di quel progetto restano tutti sul tavolo. “Che la VIA possa proseguire in virtù delle nuove leggi approvate dalla Regione Veneto e dal Governo Berlusconi per favorire i piani dell’Enel è irrilevante – scrivono in una nota Greenpeace, Legambiente e WWF – Se Enel non sarà in grado di dimostrare la preferibilità ambientale e sanitaria di un impianto a carbone rispetto a uno alimentato a gas, i suoi piani verranno impugnati nuovamente e nuovamente bocciati“.


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