Il Governo rigetti il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina. E’ quanto chiedono FAI, Italia Nostra, Legambiente, MAN- Associazione Mediterranea per la Natura e WWF in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Monti.
Oltre a costare 66 milioni di euro di fondi pubblici il progetto definitivo del ponte, redatto dalla Stretto di Messina SpA (Concessionaria interamente pubblica) e da Eurolink (General Contractor -GC, con a capofila Impregilo), è carente sia dal punto di vista tecnico che dell’impatto ambientale, naturalistico, paesaggistico ed idrogeologico. Il tutto, secondo le associazioni ambientaliste, costerebbe allo Stato altri 56 milioni di euro per il progetto esecutivo più penali fino a 425 milioni di euro nel caso dell’avvio anche di un solo cantiere per l’opera principale o delle opere connesse. 
Il messaggio che le associazioni mandano dalla sala del Senato della Repubblica, dove oggi si è tenuta una conferenza stampa, è forte e chiaro: il Governo eviti di continuare a congelare ingenti risorse utili per lo sviluppo del Mezzogiorno che potrebbero essere impiegate per risanare il territorio e ammodernare le infrastrutture esistenti, a cominciare dalle ferrovie siciliane e dal completamento della Salerno-Reggio Calabria e della SS106 Ionica. 
Gli ambientalisti ricordano che il ponte è stato cancellato lo scorso ottobre dal core network dei 10 corridoi delle Reti transeuropee (TEN-T) di trasporto su cui punta l’Unione Europea entro il 2030. Oltre ad essere un’opera inutile è anche sovradimensionata, poiché sarà utilizzata a regime in una percentuale compresa tra il 10 e il 15% della propria capacità.
Lo scorso 10 novembre le associazioni ambientaliste hanno mandato una diffida al Ministero dell’Ambiente sul corretto perfezionamento della Valutazione di Impatto Ambientale; ora rivolgono il loro appello al Presidente del Consiglio, sulla base delle valutazioni espresse in 245 pagine di osservazioni al progetto definitivo, elaborate da un gruppo di lavoro di 30 esperti e docenti universitari delle varie materie, inviate lo scorso 27 novembre, nell’ambito della verifica di ottemperanza della procedura di VIA speciale sulle infrastrutture strategiche, aperta l’8 settembre scorso.
Il progetto del ponte, infine, manca di un quadro di dettaglio di opere connesse essenziali (quali la stazione di Messina, raccordi ferroviari lato-Calabria),  non porta un’analisi costi-benefici che giustifichi l’utilità dell’intervento,  non prende in considerazione correttamente i vincoli paesaggistici e quelli idrogeologici.


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