L’acqua che diventa carburante? Oggi è una realtà, grazie a un innovativo progetto che riutilizza i reflui trasformandoli in biometano. L’obiettivo è garantire agli automobilisti un pieno a costi minori e con vantaggi sulle emissioni di CO2. A mettere a punto il progetto Gruppo CAP, azienda pubblica che gestisce il ciclo idrico (acquedotto, fognatura e depurazione) dell’area metropolitana di Milano, in collaborazione con FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). L’iniziativa è stata presentata a Milano, in occasione della XIV fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, Fa’ la cosa giusta (10-12 marzo 2017).

Biometano2Qui i visitatori hanno potuto vedere anche il primo modello d’auto alimentato dal biometano ricavato dal ciclo idrico grazie al trattamento dei reflui fognari, cioè i fanghi risultanti dalla depurazione delle acque nere. Il primo impianto di biometano sta nascendo nel depuratore di Bresso-Niguarda, alle porte di Milano. Il Gruppo CAP fa sapere che dal punto di vista produttivo e tecnologico si è già a buon punto. Restano da definire gli aspetti legati alle norme e alla distribuzione. L’intento è di creare in Italia il primo distributore di biometano a chilometro zero, a poche decine di metri dal depuratore Niguarda-Bresso.

In base agli studi dei tecnici CAP, il solo depuratore di Niguarda-Bresso potrebbe arrivare a sviluppare una produzione annua di biometano di 341.640 kg, sufficienti ad alimentare 416 veicoli per 20mila km all’anno. Il progetto pilota potrebbe essere il punto di partenza per arrivare a trasformare i 60 depuratori presenti nei dintorni di Milano in bioraffinerie che sfruttino le acque di scarto per produrre carburante.

In alcuni Paesi europei, come la Svezia, il biometano può essere prodotto anche da rifiuti organici e scarti agricoli e viene immesso in rete assieme al metano da fonte fossile. I vantaggi sono di tipo economico, visto che il costo di produzione – secondo gli studi – è 0,58 euro al kg del metano, contro i 0,9 euro circa al kg del biometano. A guadagnarne anche l’ambiente perché, secondo le analisi, il ciclo produttivo del metano (dall’estrazione fino alla combustione) consente una riduzione del 30% delle emissioni di CO2 rispetto alla benzina. Con il biometano la riduzione di anidride carbonica può raggiungere il 95%.

 

di Marianna Castelluccio


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