Nella corsa verso un sistema di mobilità sostenibile Milano vince il confronto con le altre grandi città della Penisola (Torino, Roma e Palermo): nel capoluogo lombardo infatti il potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità attiva è stato supportato da politiche attive di riduzione della dipendenza dal mezzo privato, di aumento della sicurezza stradale per pedoni e ciclisti, di miglioramento della qualità dell’aria. È quanto emerge dal rapporto di Greenpeace “Living. Moving. Breathing. Ranking of 4 major Italian cities on Sustainable Urban Mobility”, diffuso oggi dall’organizzazione ambientalista (Italian_Ranking_DEF).

In base a i parametri presi in considerazione dal Rapporto (sicurezza stradale, qualità dell’aria, gestione della mobilità, trasporti pubblici, mobilità attiva) Milano raggiunge un punteggio totale di 46.25, segue Torino con 40.75, poi Roma con 39 e Palermo con 38.75.

Per quanto riguarda l’utilizzo del trasporto pubblico, l’analisi mostra come Milano, Torino e Roma siano città con una rete sufficientemente sviluppata e sostanzialmente comparabile, con una quota modale che supera il 25%; mentre Palermo, in confronto, mostra indici di utilizzo del TPL bassissimi, appena il 7%.

Ovviamente anche tra Milano, Torino e Roma esistono grandi differenze, ben note agli utenti del TPL di questi centri urbani. In particolare i livelli di utilizzo della rete metropolitana e di superficie di Milano mostrano un +50% circa rispetto a quelli del capoluogo piemontese, e circa un +30% rispetto a quelli della capitale.

I livelli di utilizzo mostrano chiaramente le differenze. Un cittadino di Milano viaggia sui mezzi pubblici in media 469 volte in un anno; un cittadino di Roma lo fa 328 volte, uno di Torino 210, mentre a Palermo l’uso si riduce ad appena 42 viaggi l’anno. I livelli di utilizzo del trasporto pubblico sono primariamente da riferirsi all’efficienza del servizio; e, contemporaneamente, alle politiche attive di disincentivo all’uso dei mezzi privati.

In materia di sicurezza stradale, Palermo è risultata prima (la città con meno mortalità, ovvero più sicura) con 17 punti, Torino ultima con 11 punti.

Sulla qualità dell’aria, sono state valutate le medie di concentrazione atmosferica annue ufficiali per il biossido di azoto (NO2) e per le polveri sottili (PM10 e PM2.5). La città con l’aria migliore (o meglio: con l’aria relativamente meno inquinata) è risultata essere Roma, che ha totalizzato 10 punti; la peggiore Torino (7.50 punti).

“Questo studio evidenzia come la mobilità sostenibile sia un progetto concretissimo anche nel nostro Paese dove, tra molte difficoltà, si fanno strada innovazioni importanti e vengono approvati i primi piani per superare, nei contesti urbani, la mobilità privata fossile”, dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace. “Milano è una città che, lungi ancora dalla perfezione, sta trasformando profondamente la propria urbanistica e la propria logistica per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e la mobilità. Altre città, come Roma e Palermo, partono da condizioni nettamente arretrate e hanno bisogno di migliore progettazione, maggiore coraggio da parte dei loro amministratori, nonché capacità di investire al meglio i fondi di cui dispongono, spesso insufficienti”, conclude Boraschi.

Per Greenpeace, la mobilità sostenibile ha un obiettivo chiaro: quello di superare quanto prima la mobilità privata a motore, un sistema fossile che danneggia il clima e peggiora drasticamente la vita nelle nostre città. Per questo l’organizzazione ambientalista sostiene gli indirizzi di Milano e Roma, in materia di limitazione della circolazione dei diesel, e chiede anche a Torino e Palermo di approntare presto piani di riduzione della mobilità privata, cominciando dai veicoli più inquinanti.

Notizia pubblicata il 19.06.2018 ore 10.43


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