Lettera aperta degli scienziati: no alle false informazioni sul clima
Il riscaldamento globale è di origine antropica. È quanto ribadiscono in una lettera aperta oltre 200 scienziati che rispondono in questo modo ad alcune tesi negazioniste sul clima diffuse online
No alle false informazioni sul clima. Perché il riscaldamento globale è di origine antropica. È l’uomo il responsabile. È quanto afferma una lettera aperta sottoscritta finora da 247 persone di scienza e cultura, fra cui molti esperti di fisica del sistema Terra e del clima. Obiettivo: confutare il negazionismo climatico e ribadire che è urgente affrontare il problema dei cambiamenti climatici.
La lettera è indirizzata al Presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato e al presidente del Consiglio dei Ministri. È promossa da Roberto Buizza (Fisico e matematico, Professore Ordinario di Fisica, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), supportata e firmata da AISAM, Associazione Italiana Scienze dall’Atmosfera e della Meteorologia, CGI (Comitato Glaciologico Italiano) e SISC, Società Italiana Scienze del Clima.
La petizione negazionista
Soprattutto, l’iniziativa è una risposta a una “Petizione sul riscaldamento globale antropico”, pubblicata online il 17 giugno, che invece mette in discussione il legame fra il riscaldamento globale e le emissioni di gas serra di origine antropica. Messo in discussione, dicono i promotori della lettera aperta, «con argomentazioni superficiali ed erronee» e da persone che non sono esperte di clima.
La petizione contestata dice che «l’origine antropica del riscaldamento globale è una congettura non dimostrata». Esiste, dicono i firmatari, una variabilità climatica naturale che «spiega una parte consistente del riscaldamento globale osservato dal 1850. La responsabilità antropica del cambiamento climatico osservato nell’ultimo secolo è quindi ingiustificatamente esagerata e le previsioni catastrofiche non sono realistiche». Il documento si conclude un invito sorprendente, considerato il dibattito in corso nel mondo ormai da anni: «posta la cruciale importanza che hanno i combustibili fossili per l’approvvigionamento energetico dell’umanità, suggeriamo che non si aderisca a politiche di riduzione acritica della immissione di anidride carbonica in atmosfera con l’illusoria pretesa di governare il clima».
La lettera: il riscaldamento globale dipende dall’uomo
Ma contro queste tesi stanno rispondendo oltre duecento scienziati, molti esperti di fisica della Terra e di clima, che invece hanno scritto il documento dal titolo eloquente: «Il riscaldamento globale è di origine antropica».
«È urgente e fondamentale – si legge nella lettera aperta – affrontare e risolvere il problema dei cambiamenti climatici. Chiediamo che l’Italia segua l’esempio di molti paesi Europei, e decida di agire sui processi produttivi ed il trasporto, trasformando l’economia cosi da raggiungere il traguardo di ‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050».
Gli scienziati ribadiscono che dati, provenienti da molte fonti, «dicono che il sistema Terra è oggi sottoposto a variazioni climatiche molto marcate che stanno avvenendo su scale di tempo estremamente brevi». Proseguono sottolineando che le concentrazioni di gas serra, quali anidride carbonica e metano, sono in continuo aumento a causa del forte uso dei combustibili fossili e di pratiche come gli allevamenti intensivi.
«Le misure dell’aumento dei gas-serra e delle variazioni del clima terrestre, primaria fonte di informazioni quantitative sulla realtà, confermano ciò che la fisica di base ci dice e quanto i modelli del sistema Terra indicano: le attività antropiche sono la causa principale dei cambiamenti climatici a scala globale cui stiamo assistendo».
Bisogna limitare le emissioni di gas serra
Gli scienziati confutano poi quanto detto nella petizione online, sottolineando che «l’esistenza di una variabilità climatica di origine naturale non può essere addotta come argomento per negare o sminuire l’esistenza di un riscaldamento globale dovuto alle emissioni di gas serra; la variabilità naturale si sovrappone a quella di origine antropica, e la comunità scientifica possiede gli strumenti per analizzare entrambe le componenti e studiare le loro interazioni».
Tutti gli scenari confermano dunque che, continuando in questo modo e senza ridurre le emissioni di gas serra, gli effetti del cambiamento climatico metteranno a rischio lo sviluppo della società e il futuro delle prossime generazioni.
E per questo, concludono gli esperti nella lettera, devono essere intraprese «misure efficaci e urgenti per limitare le emissioni di gas serra e mantenere il riscaldamento globale ed i cambiamenti climatici ad esso associati al di sotto del livello di pericolo indicato dall’accordo di Parigi del 2015 (mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali, e perseguire sforzi volti a limitare l’aumento di temperatura a 1,5 °C)».
La lettera si chiude ribadendo che il problema dei cambiamenti climatici è importante e urgente da affrontare per l’Italia e per tutto il mondo. «Politiche tese alla mitigazione e all’adattamento a questi cambiamenti climatici dovrebbero essere una priorità importante del dibattito politico nazionale per assicurare un futuro migliore alle prossime generazioni».