Gli alieni hanno invaso l’Europa. In molti sono sbarcati in Italia. Gli alieni sui quali punta l’attenzione la scienza sono quelle specie, piante e animali, che vivono in un territorio diverso da quello di cui sono originarie, in nuovi habitat, e possono adattarsi all’ambiente cambiandone l’equilibrio. Le conseguenze possono essere molto gravi: sono “invasioni biologiche” che possono alterare l’ecosistema e avere un considerevole impatto ambientale e socio-economico. A ricordarlo è il recente studio sulle specie aliene invasive in Europa “More than “100 worst” alien species in Europe”.

L’analisi ha identificato 149 specie aliene ad elevato impatto ambientale e socioeconomico. Fra gli “invasori” ci sono 54 piante, 49 invertebrati, 40 vertebrati e 6 funghi, tra cui alcune specie molto diffuse in Italia: dal gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), all’acaro (Varroa destructor) responsabile di danni gravissimi alle api, dal giacinto d’acqua (Eichhornia crassipes) al kudzu (Pueraria lobata) che minaccia il paesaggio del Lago Maggiore, fino a diversi tipi di fiore molto diffusi in giardini e balconi come la Lantana camara o ai ratti (Rattus norvegicus) e ai topi muschiati (Ondrata zibethicus).

I dati sono stati diffusi da Life ASAP, progetto per la riduzione del tasso di introduzione di specie aliene invasive, che sottolinea come venga valutato non solo l’impatto sulla biodiversità – allarme già lanciato qualche giorno fa per la presenza di pesci e specie marine nuove nel Mediterraneo – come la diminuzione delle specie autoctone o la modifica dell’ecosistema, ma anche le conseguenze sulle attività umane, su agricoltura e pesca, sul piano sanitario.

“Gli studi sugli impatti delle specie aliene invasive e le liste di specie a maggiore impatto sono strumenti molto utili per aumentare la consapevolezza dei rischi e degli impatti delle invasioni biologiche nell’opinione pubblica e anche per definire le priorità di azione, ma in molti casi le liste elaborate in passato erano realizzate sulla base di opinioni di esperti e avevano il limite di non essere confrontabili tra loro”, ha dichiarato Piero Genovesi, ricercatore Ispra e Project manager del Life ASAP. “Questa nuova lista è basata su un metodo rigoroso di calcolo degli impatti replicabile e valido per tutte le specie e tutti gli ambienti, e che considera non solo gli impatti sulla biodiversità ma anche le conseguenze socio economiche delle invasioni biologiche. La lista pubblicata in questo studio rappresenta un utile contributo sia per accrescere la conoscenza delle più pericolose specie aliene in Europa sia per permettere lo sviluppo di più efficaci politiche di risposta”.


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