UE: nuovi limiti nazionali sugli inquinanti
Il Parlamento ha approvato in via definitiva i nuovi limiti nazionali sulle emissioni delle principali sostanze inquinanti, da raggiungere entro il 2030, e tali tetti sono già stati informalmente concordati con la Presidenza del Consiglio dei Ministri UE.
Nella nuova normativa, approvata con 499 voti a favore, 177 contrari e 28 astensioni, si stabiliscono gli impegni nazionali per la riduzione delle emissioni di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (COVNM), ammoniaca (NH3) e particolato fine (inferiore a un diametro di 2,5 micrometri). Tali proposte potrebbero ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute di circa il 50% entro il 2030.
L’inquinamento atmosferico provoca circa 467 mila morti premature all’anno nell’UE, come quelle attribuibili a questo fattore nel 2013; sono questi i primi dati del Rapporto “Qualità dell’aria in Europa 2016“, pubblicato oggi dall’Agenzia europea per l’ambiente. Il rapporto si riferisce al periodo 2000-2014 e utilizza le rilevazioni effettuate su oltre 400 città; nonostante i miglioramenti, nel 2014 circa l’85% degli abitanti delle città dell’Ue sono stati esposti a inquinamento da particolato, a livelli ritenuti dannosi per la salute dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, gli inquinanti provengono da varie fonti: il particolato (PM), principalmente dal riscaldamento, dall’industria e dai trasporti, il Nox, principalmente dai trasporti, il SOx, per lo più dalla produzione di energia e dai trasporti non stradali, la quasi totalità delle emissioni di NH3 dall’agricoltura, le emissioni di CO dal riscaldamento e dai trasporti, e la maggior parte delle emissioni di metano (CH4) dall’agricoltura, dai rifiuti e dall’energia.
Come sostenuto dai deputati, nel testo si ribadisce l’impegno dell’UE a identificare e rispondere alla normativa di controllo che si è dimostrata inefficace, come dimostrato dalla discrepanza tra i valori delle emissioni in condizioni di guida reale e le emissioni di NOx nei test di prova delle autovetture diesel Euro 6. Gli Stati membri hanno insistito sull’esclusione del metano dal campo di applicazione della direttiva, ma la Commissione Europea ha tuttavia confermato che potrebbe riesaminare questo punto.
“L’inquinamento atmosferico è la prima causa ambientale di morte nell’UE”, ha dichiarato la relatrice Julie Girling (ECR, UK). “Il contesto politico è cambiato drasticamente nel corso degli ultimi tre anni, con il problema della qualità dell’aria balzato agli onori della cronaca a livelli senza precedenti, insieme allo scandalo VW e la questione delle emissioni reali di guida. Forse si deve ammettere che abbiamo passato gli ultimi dieci anni concentrandosi sulla CO2, trascurando la qualità dell’aria”, ha aggiunto.
“Credo fermamente che questo voto sia un passo nella giusta direzione. Non rappresenta la soluzione ideale, ma rappresenterà un importante miglioramento per la salute dei nostri cittadini”, ha concluso.
