Prosegue la battaglia del Movimento Difesa del Cittadino – Friuli Venezia Giulia, che denuncia ancora una volta la mancata predisposizione, da parte del Comune di Tavagnacco, di strumenti adeguati per monitorare, in maniera continuativa e concreta, il livello di inquinamento acustico nella zona delle Vie Cadore e Dolomiti.

MDC Friuli Venezia Giulia riferisce che il problema ha origine circa venti anni fa, a causa delle scelte discutibili delle passate Giunte comunali che hanno consentito ai proprietari dei terreni agricoli di vendere i loro terreni a imprese di costruzioni, le quali hanno edificato appartamenti e ville trasformando l’area da agricola a residenziale.

Nella zona adiacente a quest’area è presente, sin dagli anni 70, una ditta che, lavorando a cielo aperto sui metalli ferrosi destinati alle acciaierie del bresciano, produce un livello di inquinamento acustico che ha spinto gli abitanti della zona a chiedere alle associazioni dei consumatori, tra cui MDC, una aiuto per ottenere ad una qualità di vita accettabile.

Negli ultimi 10 anni MDC, insieme al Comitato “Vivi Tavagnacco”, ha sollecitato varie volte il Comune il quale ha emesso solo ordinanze temporanee e per niente risolutive del problema, e si è rivolto anche alla Regione non avendo il Comune deliberato il piano di classificazione acustica, obbligatorio per legge, che è stato poi approvato a gennaio del 2016.

Dall’altra parte, la ditta ribatte che il problema non è suo visto che la zona è stata edificata successivamente e, anche se ha adottato alcuni provvedimenti per limitare l’emissione di polveri ferrose, ai residenti non sembra che abbia fatto abbastanza sul fronte della rumorosità delle lavorazioni.

Il Comune disponga l’installazione dei fonometri nelle abitazioni per monitorare in maniera costante e continuativa il livello di inquinamento acustico”, ha dichiarato Raimondo Gabriele Englaro, responsabile Regionale MDC Friuli-Venezia Giulia. “Se il Comune continuerà a fare orecchie da mercante e non provvederà ad autorizzare l’Arpa per questa operazione non ci resterà che la strada di un esposto alla Procura della Repubblica”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)