Emilia Romagna, Legambiente: presto case ad emissioni zero
Anticipare già al2014 l’applicazione dell’articolo 9 della direttiva 2010/31/UE che prevede che, dal 2020, possano essere realizzati solo edifici ad emissioni quasi zero. Una scelta già presente nella legge 7/2012 della Regione Lombardia, che fissa al 2015 la data per avere solo edifici autosufficienti energeticamente. E’ quanto chiede Legambiente all’assessorato all’Energia della Regione Emilia-Romagna sottolineando che i vantaggi dell’innalzamento dei livelli minimi di prestazione energetica degli edifici sono molteplici e toccano tanto gli aspetti ambientali e della indipendenza energetica, quanto gli aspetti economici.
“Non si tratta di un provvedimento problematico per il settore edile”, spiega Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia-Romagna. “L’obiettivo è già fissato: anticiparne l’applicazione, oltre ai benefici ambientali, può solo rendere gli operatori locali più competenti e competitivi. Il fatto che le nostre richieste poggino su basi solide lo dimostra la scelta della vicina Lombardia. Torniamo a chiedere quindi all’assessore Muzzarelli di adottare questi provvedimenti perché, a questo punto, non procedere vorrebbe dire rimanere indietro nel percorso dell’innovazione, rispetto ai territori limitrofi”
Ridurre i consumi per il riscaldamento significa sottrarre fonti di emissioni inquinanti in un area, quella padana, già fortemente gravata da episodi di inquinamento acuto, e allo stesso tempo diminuire le emissioni di gas serra. Dal punto di vista energetico azzerare le bollette degli edifici comporta, non solo risparmi per aziende e famiglie, ma anche una riduzione della dipendenza dal gas estero o locale e quindi dai rischi di crisi di fornitura (l’ultima avvenuta nel febbraio 2012).
Anticipando l’entrata in vigore di questa norma infine la nostra Regione, può dare una spinta per accelerare il percorso di innovazione e di crescita tecnica del settore edile e dei professionisti emiliano-romagnoli.