Greenpeace Italia ringrazia le 936 persone che hanno deciso di prendere parte al progetto di crowdfunding “Accendiamo il sole” e in soli 15 giorni hanno donato i 30mila euro necessari a regalare all’isola di Lampedusa un impianto fotovoltaico da 40 kilowatt. Un’iniziativa promossa nell’ambito dei festeggiamenti per il 30esimo compleanno di Greenpeace Italia, nata a Roma nel luglio 1986.
L’impianto che verrà finanziato tramite il crowdfunding è completamente autorizzato da oltre un anno, ma è bloccato a causa di lungaggini burocratiche nei processi autorizzativi che non hanno permesso l’accesso ai fondi di finanziamento. Greenpeace, grazie all’aiuto di quasi 1000 donatori, sbloccherà questa situazione. I pannelli saranno donati all’isola e installati sul tetto del palazzo comunale di Lampedusa dopo l’estate. Un primo passo concreto per un futuro 100% rinnovabile per Lampedusa e le piccole isole italiane, realtà oggetto di una situazione paradossale: pur essendo famose per il sole e per il vento, producono infatti quasi tutta la propria energia dal petrolio, una fonte inquinante e molto costosa, pagata da tutti gli italiani con sussidi in bolletta pari a oltre 60 milioni di euro l’anno.
“Grazie a questo impianto l’isola risparmierà circa 200mila euro ed eviterà l’immissione in atmosfera di quasi 300 tonnellate di CO2 – spiega Luca Iacoboni, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia – Per un futuro più sostenibile, le energie rinnovabili devono diventare la norma per tutte le piccole isole italiane. Per questo chiediamo al ministro Calenda di approvare in tempi brevi un provvedimento che modifichi il sistema di rimborsi che vige attualmente per le isole minori, che incentiva fonti fossili come il petrolio a discapito di energie pulite come il sole. È invece ora di fare di questi luoghi un modello di sviluppo 100% rinnovabile”. “Il governo deve tenere conto di questa volontà e agevolare chiunque abbia intenzione di installare il proprio piccolo impianto per produrre energia», continua Iacoboni. «Oggi invece stiamo assistendo a un attacco mirato alle energie rinnovabili e in particolare ai cosiddetti prosumers, i cittadini che producono almeno una parte dell’energia che consumano. A breve si discuterà in Europa la nuova direttiva sulle energie rinnovabili, chiediamo al governo di prendere una posizione chiara e concreta a favore dell’ambiente e dei cittadini”.


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