L’iniziativa dei cittadini europei che chiede di mettere al bando il glifosato è stata ufficialmente presentata alla Commissione europea. L’ICE ha ottenuto oltre un milione di firme. Nei giorni in cui si discute in Europa sul futuro di questo erbicida – con un nulla di fatto nelle ultime riunioni – è stata ufficialmente presentata, venerdì 6 ottobre, l’iniziativa dei cittadini europei che chiede alla Commissione “di proporre agli Stati membri di vietare il glifosato, di rivedere la procedura di approvazione dei pesticidi e di fissare obiettivi obbligatori di riduzione dell’uso dei pesticidi validi in tutta l’UE”.

Gli obiettivi dell’iniziativa sono quelli di “vietare gli erbicidi a base di glifosato, una sostanza messa in relazione con il cancro negli esseri umani e con il degrado degli ecosistemi; garantire che la valutazione scientifica dei pesticidi per l’approvazione regolamentare dell’UE si basi unicamente su studi pubblicati, che siano commissionati dalle autorità pubbliche competenti anziché l’industria dei pesticidi; fissare obiettivi di riduzione obbligatori per l’uso dei pesticidi al livello dell’UE, in vista di un futuro senza pesticidi”. Finora sono arrivate oltre 1 milione 70 mila dichiarazioni di sostegno da 22 stati membri, verificate e convalidate dalle autorità nazionali. E ora cosa accadrà? Entro tre mesi la Commissione inviterà i promotori a Bruxelles per presentare le proprie idee nel dettaglio e sarà organizzata un’audizione pubblica al Parlamento europeo per permettere a tutte le parti interessate di esprimersi. A quel punto la Commissione deciderà se avanzare una proposta normativa, adottare provvedimenti di altra natura per raggiungere gli obiettivi dell’iniziativa o se una sua azione non è opportuna. Dopo aver ascoltato le parti interessate, la Commissione presenterà una comunicazione per illustrare le sue motivazioni.

Nel frattempo le cronache registrano uno stallo nelle ultime votazioni europee sul glifosato e sul suo rinnovo per altri dieci anni. Come si legge su Rinnovabili.it, “il fronte dei contrari al rinnovo è guidato dalla Francia, con l’Italia che per bocca del Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha deciso di accodarsi all’ultimo momento. Per bloccare la proposta di Bruxelles basta una minoranza composta da circa il 45% degli stati membri o da un gruppo di almeno 4 paesi che rappresentino almeno il 35% della popolazione UE. Se la prima condizione è più difficile da soddisfare, la seconda è ampiamente alla portata della cordata di oppositori del glifosato”.

La decisione va ancora presa ma le posizioni in campo non sono ancora ben definite. Spiega il Salvagente.it: “La riunione del Paff di questi giorni non solo non ha sortito nessun voto sulla proposta Ue (c’è tempo fino al 31 dicembre dopodiché il glifosato rischia di essere messo al bando) ma non sono state chiarite le posizioni in campo. Francia, Lussemburgo, Austria e Svezia si sono espresse per il “No” alla nuova licenza. Molti paesi dell’Est Europa invece sono per il “Sì”. In mezzo al guado la Germania che, pur essendo interessata alla partita in vista della fusione Bayer-Monsanto, è alle prese con una nuova coalizione che potrebbe “frenare” l’originaria posizione favorevole. A tentennare è anche l’Italia che, nonostante la contrarietà espressa dal ministro Martina, non ha ancora per bocca del ministro della Salute Lorenzin ufficializzato la posizione del nostro governo”.


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