Gestione sostenibile delle foreste, Legambiente: Italia in ritardo

Gestione sostenibile delle foreste, Legambiente: Italia in ritardo (Foto di AndreasAux da Pixabay)

Gestione sostenibile delle foreste, Legambiente: Italia in ritardo

In occasione della Giornata Mondiale delle città  Legambiente presenta il Report Foreste 2023 e un focus dedicato alle aree urbane: “il Paese in ritardo su pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, valorizzazione delle filiere e delle produzioni made in Italy, la prevenzione degli incendi boschivi”

L’Italia non gestisce in maniera sostenibile gli ecosistemi forestali; le foreste urbane e periurbane giocano un ruolo fondamentale per rigenerare le città e migliorare la salute pubblica, ma le città italiane sono in forte ritardo, faticando ad essere sostenibili e più verdi”: a fare il punto è Legambiente, che presenta il report Foreste 2023.

Il documento è stato presentato in occasione del VI Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste. Conservare, ricostruire, rigenerare” organizzato oggi a Roma, in concomitanza alla Giornata mondiale della città.

Gestione sostenibile delle foreste, a che punto siamo in Italia?

Se in Italia il patrimonio forestale e boschivo negli ultimi anni è cresciuto, arrivando a coprire il 36,7% del territorio nazionale estendendosi per più di 11 milioni di ettari, il verde nelle aree urbane non decolla, spiega Legambiente.

Nel 2022, su 105 capoluoghi monitorati, la media è di soli 24 alberi/100 abitanti con: 43 città con una dotazione superiore o uguale a 20 alberi/100 abitanti, 18 città con meno di 10 alberi/100 abitanti e 10 città con 5 o meno di 5 alberi/100 abitanti. Modena (117 alberi/100ab), Cremona (99 alberi/100 ab) e Trieste (96 alberi/100 ab) sono le città più attente e virtuose.

Secondo Legambiente, quindi, “i numeri sugli alberi piantati sono ad oggi insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell’UE sulla biodiversità, che propone di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030“. Rispetto al verde pro-capite l’associazione ha calcolato, su base dati Istat 2021, che su 105 capoluoghi esaminati, la media di verde pro capite in Italia si attesta intorno ai 53,7 metri quadrati.

Inoltre – prosegue Legambiente – “preoccupano anche i ritardi che l’Italia sta accumulando nella pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, nella valorizzazione delle filiere forestali e della produzioni made in Italy, nella prevenzione degli incendi e il contrasto alla deforestazione e l’illegalità del settore, nello sviluppo degli spazi verdi e nella realizzazione degli interventi indicati dalla legge n. 10/2013. La Legge prevede che tutti i comuni sopra i 15mila abitanti si dotino di un catasto degli alberi, piantino un nuovo albero per ogni bambino nato/adottato e che producano un bilancio del verde a fine mandato“.

 

Legambiente presenta il VI Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste”
Legambiente presenta il VI Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste”

 

Ancora lontano, da parte dell’Italia, il raggiungimento dell’obiettivo 11 dell’agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile che – spiega Legambiente – chiede ai 193 Paesi delle Nazioni unite che l’anno sottoscritta, tra cui l’Italia, “città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”. 

“Una buona notizia – aggiunge l’associazione – riguarda, invece, il fatto che l’Italia si sia dotata del primo Cluster nazionale del legno, avviato a luglio 2023 dal MASAF”.


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“C’è ancora molto da fare e molte regioni sono in ritardo nella gestione forestale sostenibile, nella pianificazione e certificazione delle foreste. Persistono ritardi nel contrasto all’illegalità nella filiera legno-energia e la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento –spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente – incidono fortemente sui ritardi del Paese per raggiungere gli obiettivi al 2030 e per contrastare efficacemente la deforestazione a livello globale. Bisogna incrementare i boschi con popolamenti maturi e senescenti (foreste primarie o vetuste) con l’obiettivo di tutelare il 30% del territorio e destinare a riserva integrale il 10% delle foreste e realizzare hot-spot di biodiversità forestale”.

Le proposte di Legambiente

Legambiente, quindi, ha lanciato un appello al Governo e alle istituzioni, nel quale ha indicato quelle che sono, secondo il parere dell’associazione, le cinque azioni prioritarie: “1) implementare gli impegni per la Strategia Forestale Nazionale per raggiungere i target al 2030 di aumento della capacità di assorbimento della CO2 di superfici e suoli forestali e di rafforzamento della bioeconomia circolare. 2) La piena applicazione, con controlli e verifiche, della Legge 10/2013 “Nuove norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”3) Incentivare sulla base del “Cluster nazionale Italia Foresta Legno”, la nascita di cluster regionali. 4) completare con successo i progetti del PNRR dedicati al verde urbano5) Infine, promuovere un piano nazionale di messa a dimora di alberi e il verde pubblico urbano, puntando sulla crescita sostenibile del vivaismo e la ripresa dei vivai pubblici”.

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