Gestione sostenibile delle foreste, Legambiente: Italia in ritardo
In occasione della Giornata Mondiale delle città Legambiente presenta il Report Foreste 2023 e un focus dedicato alle aree urbane: “il Paese in ritardo su pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, valorizzazione delle filiere e delle produzioni made in Italy, la prevenzione degli incendi boschivi”
“L’Italia non gestisce in maniera sostenibile gli ecosistemi forestali; le foreste urbane e periurbane giocano un ruolo fondamentale per rigenerare le città e migliorare la salute pubblica, ma le città italiane sono in forte ritardo, faticando ad essere sostenibili e più verdi”: a fare il punto è Legambiente, che presenta il report Foreste 2023.
Il documento è stato presentato in occasione del VI Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste. Conservare, ricostruire, rigenerare” organizzato oggi a Roma, in concomitanza alla Giornata mondiale della città.
Gestione sostenibile delle foreste, a che punto siamo in Italia?
Se in Italia il patrimonio forestale e boschivo negli ultimi anni è cresciuto, arrivando a coprire il 36,7% del territorio nazionale estendendosi per più di 11 milioni di ettari, il verde nelle aree urbane non decolla, spiega Legambiente.
Nel 2022, su 105 capoluoghi monitorati, la media è di soli 24 alberi/100 abitanti con: 43 città con una dotazione superiore o uguale a 20 alberi/100 abitanti, 18 città con meno di 10 alberi/100 abitanti e 10 città con 5 o meno di 5 alberi/100 abitanti. Modena (117 alberi/100ab), Cremona (99 alberi/100 ab) e Trieste (96 alberi/100 ab) sono le città più attente e virtuose.
Secondo Legambiente, quindi, “i numeri sugli alberi piantati sono ad oggi insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell’UE sulla biodiversità, che propone di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030“. Rispetto al verde pro-capite l’associazione ha calcolato, su base dati Istat 2021, che su 105 capoluoghi esaminati, la media di verde pro capite in Italia si attesta intorno ai 53,7 metri quadrati.
Inoltre – prosegue Legambiente – “preoccupano anche i ritardi che l’Italia sta accumulando nella pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, nella valorizzazione delle filiere forestali e della produzioni made in Italy, nella prevenzione degli incendi e il contrasto alla deforestazione e l’illegalità del settore, nello sviluppo degli spazi verdi e nella realizzazione degli interventi indicati dalla legge n. 10/2013. La Legge prevede che tutti i comuni sopra i 15mila abitanti si dotino di un catasto degli alberi, piantino un nuovo albero per ogni bambino nato/adottato e che producano un bilancio del verde a fine mandato“.
Ancora lontano, da parte dell’Italia, il raggiungimento dell’obiettivo 11 dell’agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile che – spiega Legambiente – chiede ai 193 Paesi delle Nazioni unite che l’anno sottoscritta, tra cui l’Italia, “città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.
“Una buona notizia – aggiunge l’associazione – riguarda, invece, il fatto che l’Italia si sia dotata del primo Cluster nazionale del legno, avviato a luglio 2023 dal MASAF”.
“C’è ancora molto da fare e molte regioni sono in ritardo nella gestione forestale sostenibile, nella pianificazione e certificazione delle foreste. Persistono ritardi nel contrasto all’illegalità nella filiera legno-energia e la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento –spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente – incidono fortemente sui ritardi del Paese per raggiungere gli obiettivi al 2030 e per contrastare efficacemente la deforestazione a livello globale. Bisogna incrementare i boschi con popolamenti maturi e senescenti (foreste primarie o vetuste) con l’obiettivo di tutelare il 30% del territorio e destinare a riserva integrale il 10% delle foreste e realizzare hot-spot di biodiversità forestale”.
Le proposte di Legambiente
Legambiente, quindi, ha lanciato un appello al Governo e alle istituzioni, nel quale ha indicato quelle che sono, secondo il parere dell’associazione, le cinque azioni prioritarie: “1) implementare gli impegni per la Strategia Forestale Nazionale per raggiungere i target al 2030 di aumento della capacità di assorbimento della CO2 di superfici e suoli forestali e di rafforzamento della bioeconomia circolare. 2) La piena applicazione, con controlli e verifiche, della Legge 10/2013 “Nuove norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. 3) Incentivare sulla base del “Cluster nazionale Italia Foresta Legno”, la nascita di cluster regionali. 4) completare con successo i progetti del PNRR dedicati al verde urbano. 5) Infine, promuovere un piano nazionale di messa a dimora di alberi e il verde pubblico urbano, puntando sulla crescita sostenibile del vivaismo e la ripresa dei vivai pubblici”.