Gestione dei rifiuti, cresce in Italia il tasso di riciclo di rifiuti da imballaggio
Nel corso degli ultimi trent’anni le emissioni complessive di gas climalteranti europee derivanti dalla gestione dei rifiuti hanno visto una diminuzione del 40,7%. Altroconsumo: numerose le barriere all’acquisto dei prodotti sfusi
Le emissioni complessive di gas climalteranti europee derivanti dalla gestione dei rifiuti hanno visto una generale diminuzione del 40,7% nell’arco di trent’anni, passando da 184,18 MtCO2 nel 1990 alle 109,28 MtCO2 del 2021: è quanto emerso dallo studio “SCEGLILO SFUSO O RICICLABILE. Dati, contesto normativo e risultati di Altroconsumo”, realizzato dall’Istituto per la Competitività (I‐Com) nell’ambito del progetto Sceglilo Sfuso o Riciclabile.
Gestione dei rifiuti, i dati dello studio
Secondo l’analisi presentata nello studio l’integrazione del processo di riciclo sta riscoprendo la sua importanza con un trend a livello europeo positivo da oltre vent’anni, passando da una quantità di rifiuti comunali riciclata del 27,3% al 48,6% (+78%). L’andamento positivo è riscontrabile nei principali Stati membri. In particolare, tra il 2000 e il 2021 l’Italia ha visto crescere il tasso di riciclo dal 14,2% al 51,9% (+265,5%), la Spagna ha raddoppiato la percentuale da un valore pari a 18,4% al 38,6% (+109,8%) mentre la Francia ha segnato un +70,6% (dal 24,5% al 41,8%). La Germania ha sperimentato invece un aumento del tasso di riciclo più modesto rispetto agli altri Paesi, pur partendo da una soglia iniziale più alta (52,5%).
Analizzando l’andamento della produzione di rifiuti da packaging, si nota un generale aumento, che tra il 2005 e il 2021 va dai 158,34 kg ai 189,75 kg pro capite (+19,8%). Nello specifico, Germania e Italia si confermano gli Stati con il maggiore aumento della produzione pro capite tra quelli presi in esame, con incrementi rispettivamente del 41,6% e del 37,3%; seguiti dalla Spagna con un 25,4% e, per ultima, dalla Francia con un 6,9%.
Per quanto riguarda, invece, la produzione di quantità di scarto in base ai materiali di packaging utilizzati, sono soprattutto gli imballaggi in carta e cartone ad aver segnato un aumento del 7,9% a livello europeo, con Italia, Germania e Francia che hanno registrano un balzo a doppia cifra, rispettivamente del 20,4%, 22,4% e 15,9%. Gli imballaggi in plastica si assestano ad un +28,1%, mentre per gli imballaggi in vetro si è registrato un aumento del 7,9% nel loro utilizzo, con l’Italia che mostra la crescita più elevata (+32%).
Altroconsumo: ancora barriere all’acquisto dei prodotti sfusi
Dall’indagine Altroconsumo sulla domanda di prodotti sfusi da parte dei cittadini, emergono come barriere alla vendita di prodotti sfusi la bassa disponibilità di negozi che offrono tale opzione (528 preferenze), il maggior tempo e impegno richiesti dall’organizzazione dell’acquisto di prodotti sfusi (450), nonché la percezione che alcuni prodotti sfusi siano meno igienici rispetto alla loro controparte imballata (614).
Mentre tra i fattori che sembrano dare un contributo positivo si rintracciano la possibilità di scegliere la quantità necessaria di prodotto (200) e l’assenza di un packaging in plastica (150).