Il parco eolico di Poggio Tre Vescovi in Emilia-Romagna non va bocciato a priori: è la posizione di Legambiente e Greenpeace che sottolineano come il progetto vada nella direzione di combattere i cambiamenti climatici e ridurre l’inquinamento. È opportuno quindi che le regioni valutino nel merito l’eventuale necessità di migliorie e ridimensionamenti, senza opporsi in maniera pregiudiziale.
Dopo la bocciatura in Consiglio dei Ministri da parte del Governo Monti, è ora chiamato a esprimersi sul progetto il Governo Renzi coinvolgendo le Regioni. La richiesta delle associazioni ambientaliste è che si approfondisca il progetto, considerando le osservazioni che provengono da cittadini, Comuni e organizzazioni del territorio, per arrivare a una decisione che tenga in considerazione gli obiettivi nazionali e regionali (di Toscana ed Emilia Romagna) in termini di abbattimento delle emissioni di CO2 e aumento della quota da fonti rinnovabili (eolico in particolare).


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Ciò che non possiamo certamente più permetterci è demonizzare una fonte energetica pulita che nel resto d’Europa sta attirando investimenti, creando posti di lavoro e contribuendo alla battaglia contro i cambiamenti climatici – scrivono le due associazioni – Questo è invece quello a cui si sta assistendo in Italia, tra moratorie regionali e la perdurante assenza di un piano energetico nazionale che indichi una direzione chiara.
Nel frattempo il Governo Renzi non si fa troppi problemi a concedere autorizzazioni ai petrolieri per le trivellazioni a mare bocciando proprio gli impianti eolici off-shore, contraddicendo clamorosamente gli impegni appena sottoscritti, poche settimane fa a Parigi, con la COP 21. “Il nostro Sì per fermare le trivelle nel nostro Paese, trova forza proprio nella convinzione che oggi dobbiamo realizzare un modello energetico diverso, incardinato sull’efficienza energetica ma anche e soprattutto su uno sviluppo diffuso delle rinnovabili integrate nei diversi territori”.

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