Rifiuti illeciti, maxi blitz a Catania. Legambiente: nuovo business per la mafia
“Gli arresti di questa mattina nel capoluogo siciliano confermano come la mafia abbia individuato nel ciclo dei rifiuti uno dei settori più floridi di business sia al Sud che al Nord Italia”. Così Legambiente ha commentato la notizia diffusa oggi circa il maxi-blitz della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania, ‘Nuova Ionia’, che ha portato all’arresto di ventisette persone ritenute responsabili, a vario titolo, per i reati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, traffico di rifiuti, traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi aggravato dal metodo mafioso e truffa aggravata ai danni di ente pubblico. Sedici invece gli indagati nei confronti dei quali sono scattate perquisizioni: fra di essi anche amministratori e funzionari pubblici. Gli agenti hanno proceduto inoltre all’acquisizione di atti e documentazione in 14 comuni dislocati sul versante dell’alto ionio etneo della Sicilia Orientale, utili a riscontrare le ipotesi investigative acquisite negli ultimi anni. Con l’operazione di oggi, le inchieste per traffico organizzato di rifiuti, ex. Art. 260 Dlgs 152/2006, diventano 205. Le indagini hanno comportato 1.289 ordinanze di custodie cautelari, 3mila852 denunce e sono state 689 le aziende coinvolte.
Legambiente ha divulgato nuovamente i dati emersi dal rapporto “Ecomafia” secondo cui il giro illegale dei rifiuti è di almeno 4,1 miliardi di euro l’anno di cui 3,1 derivano dai rifiuti speciali e un miliardo dagli appalti nella gestione dei rifiuti solidi urbani nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa.
“La penetrazione mafiosa, anche grazie a complicità di vari livelli inquina tutti gli aspetti della filiera dei rifiuti, l’ambiente e l’economia del Paese. Per questo non bisogna abbassare la guardia ed occorre continuare, senza indugio e attraverso azioni concrete, la lotta al traffico illegale intensificando i controlli su tutto il territorio nazionale. Infine, fondamentale è l’incentivazione di buone pratiche che coinvolgano tutta la filiera del riciclo dei rifiuti” ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente dell’associazione ambientalista.