
Siccità in Sicilia, Federconsumatori: il cambiamento climatico presenta il conto (Foto Pixabay)
Siccità in Sicilia, Federconsumatori: il cambiamento climatico presenta il conto
La siccità in Sicilia è sempre più un’emergenza e nell’agrigentino l’acqua arriva in media ogni 20 giorni. Federconsumatori Sicilia: servono interventi strutturali, misure straordinarie e una corretta gestione dell’acqua
Il cambiamento climatico presenta il conto e la siccità in Sicilia è sempre più un’emergenza per la popolazione, le attività produttive, l’ambiente. Federconsumatori Sicilia che chiede un aumento dei punti di distribuzione dell’acqua nella regione.
Nell’agrigentino la situazione si fa sempre più drammatica e l’acqua in alcuni casi arriva ogni 15/20 giorni, racconta Sky Tg 24. Il costo delle autobotti è triplicato. I laghi si stanno prosciugando. Scrive Sky Tg 24: “Nel centro della Sicilia tre laghi che rifornivano paesi e zone rurali sono ormai a secco. Prima il Pergusa poi l’Ogliastro ora il Fanaco. L’invaso che rifornisce quindici comuni dell’agrigentino e del nisseno è ormai a meno dell1% della sua capacità . Questione di settimane e l’acqua finirà” (Sky Tg 24).
Già a marzo la giunta della regione aveva approvato lo stato di crisi e di emergenza nel settore idrico potabile fino al 31 dicembre per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. I piani di razionamento dell’acqua riguardano quasi un milione di persone, un quinto della popolazione della Sicilia.
Manca l’acqua e le prospettive non sono di recupero. L’ANBI, l’associazione dei consorzi di bonifica, ha spiegato qualche giorno fa che l’Italia meridionale, a cominciare proprio dalla Sicilia, “è sfiancata dalla mancanza di pioggia e dal caldo torrido, assistendo impotente al prosciugamento delle residue riserve idriche che, a meno di un’inversione drastica della tendenza meteorologica, non saranno sufficienti nemmeno a soddisfare i bisogni primari della popolazione locale. Nell’assetata isola, dove si cercano affannosamente nuove fonti di approvvigionamento idrico, scatterà nei prossimi giorni un piano di razionamento dell’acqua persino a Palermo, capoluogo della regione! Gli invasi, in soli 24 giorni e nonostante restrizioni all’uso per centinaia di migliaia di abitanti, sono calati di ben 21 milioni di metri cubi d’acqua. Sei bacini su 29 sono a secco (nel serbatoio di Fanaco, la cui capacità è di ben 110 milioni di metri cubi, non c’è più acqua disponibile), altri 6 hanno meno di un milione di metri cubi d’acqua utilizzabile, in 4 la disponibilità è inferiore ai 2 milioni di metri cubi”.
Siccità ad Agrigento, Federconsumatori: il cambiamento climatico presenta il conto
“La situazione drammatica nella città di Ravanusa e in gran parte della provincia di Agrigento, dove l’acqua arriva in media circa ogni 20 giorni, non è solo la conferma di quanto Federconsumatori dice da anni sulla crisi idrica in Sicilia, ma anche una drammatica conseguenza del cambiamento climatico globale causato dall’uomo”, scrive oggi Federconsumatori Sicilia.
Il quadro è drammatico, la quantità di pioggia che cade sulla Sicilia è sempre minore e andrà a diminuire. Questo, prosegue l’associazione, impone una riflessione sulla crisi climatica ma anche sulla sua gestione pratica.
“La responsabilità della crisi idrica in Sicilia è ampiamente condivisa da tutti i soggetti interessati alla gestione dell’acqua nell’isola e, purtroppo, oggi scontiamo gli errori e l’immobilismo di parecchi anni fa – afferma Federconsumatori Sicilia – Per questo occorre prontamente invertire la rotta, occorrono degli interventi strutturali indispensabili e attivare una corretta e sostenibile gestione della risorsa in grado di garantire l’acqua per tutti gli usi, migliorando la capacità di raccolta e distribuzione delle risorse idriche. Servono altresì misure straordinarie concrete ed efficaci per contrastare rapidamente la grave situazione che colpisce pesantemente la popolazione e le attività produttive del territorio agrigentino”.
L’associazione spiega che nell’agrigentino la società consortile pubblica che gestisce il Sistema Idrico Integrato, in accordo con la Prefettura di Agrigento, ha vietato la distribuzione incontrollata di acqua prelevata dai pozzi privati e trasportata con autobotti di aziende locali. Ora le autobotti possono trasportare solo acqua controllata, prelevata da un punto di distribuzione della società di gestione.
«Questo metodo garantisce la salubrità dell’acqua – affermano il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa e quello di Federconsumatori Agrigento, Angelo Pisano – ma rallenta moltissimo la sua distribuzione: vanno attivati molti più punti di prelievo dell’acqua, nel minor tempo possibile».
Federconsumatori chiede inoltre al governo di inviare la nave cisterna della Marina Militare annunciata a inizio luglio.
