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Legambiente presenta il suo pacchetto energia. #StopWar #Noalricattodelgas

Crisi climatica e guerra, Legambiente: no alla corsa al gas, sì a un pacchetto energia sostenibile

Legambiente presenta il suo pacchetto energia, che tiene conto della crisi climatica e dice no alla corsa al gas e alla dipendenza dalle fonti fossili. “La guerra scoppiata tra Russia e Ucraina ha portato in primo piano anche il grande tema energetico”,. dice l’associazione

La crisi climatica non risparmia nessuno e la guerra in Ucraina ha riportato in primo piano il tema dell’energia e dell’approvvigionamento energetico, insieme alla questione della dipendenza dal gas. Come affrontare la questione dell’energia? Con un pacchetto energia, dice Legambiente, che comprenda più soluzioni, dall’eolico al fotovoltaico, dall’efficienza energetica alle comunità energetiche, per uscire dalla dipendenza dalle fonti fossili (ed evitare il revival del carbone).

«La guerra scoppiata tra Russia e Ucraina ha portato in primo piano anche il grande tema energetico. L’Europa e l’Italia dipendono dalle fonti fossili, eppure esiste già una strada da percorrere, totalmente green e sostenibile – dice Legambiente – Eolico offshore e a terra, fotovoltaico sui tetti, agrivoltaico, biometano, accumuli, pompaggi, reti, efficienza in edilizia e per le industrie, pompe di calore e poi la creazione di un fondo di garanzia per le famiglie per incentivare l’efficientamento energetico e la diffusione delle comunità energetiche rinnovabili».

Sono questi per Legambiente «i pilastri da mettere al centro di un piano e un pacchetto energia serio e concreto, green e sostenibile, se davvero si vuole frenare la dipendenza dal gas, ridurre i costi in bolletta di famiglie e imprese e soprattutto accelerare la transizione energetica senza dare il via ad una nuova e insensata corsa al carbone e approvvigionamenti di gas da altri paesi, come sta emergendo in queste ultime ore».

 

Cambiamento climatico, una minaccia per il pianeta. Il Rapporto IPCC
Cambiamento climatico, una minaccia per il pianeta. Il Rapporto IPCC

 

Crisi energetica e crisi climatica

Il messaggio è lanciato al Governo italiano e alla Commissione europea, richiamando il collegamento fra crisi energetica e crisi climatica. Proprio oggi l’ultimo rapporto IPCC ha denunciato quanto siano gravi le conseguenze del cambiamento climatico causato dalle azioni dell’uomo, con ripercussioni sulla salute dell’ambiente e delle popolazioni. Il mondo infatti non solo si sta riscaldando, ma sta vivendo anche eventi estremi più frequenti, come ondate di calore, siccità, precipitazioni intense, inondazioni, innalzamento del livello del mare e incendi, che colpiscono la natura, gli esseri umani e le infrastrutture.

Per Legambiente alla base di un piano energetico sostenibile ci deve essere uno stop ai sussidi dannosi per l’ambiente.

«È evidente – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – che questo conflitto Russia-Ucraina sia legato alla dipendenza dalle fonti fossili, che non solo continua ad alimentare guerre ma non ci permette di esercitare in maniera indipendente il ruolo di mediazione e dialogo che l’Europa e l’Italia avrebbero dovuto esercitare per la pace. Di fronte a quanto sta dunque accadendo, torniamo a ribadire che è ora di dire basta a questa insensata e inutile corsa al gas. Il Governo abbia il coraggio di prendere la decisione giusta che serve al Paese, ossia quella di puntare davvero su rinnovabili, efficienza e autoproduzione, varando le necessarie semplificazioni e definendo una strategia energetica che vada nella direzione di quanto proposto da Elettricità Futura di Confindustria sull’autorizzazione entro l’estate di nuovi 60 GW di rinnovabili da realizzare nei prossimi 3 anni. È assurdo pensare di riaprire le centrali a carbone, e su nuove forniture di gas provenienti dall’estero».

«Come ci ricorda l’ultimo rapporto IPCC, presentato oggi, l’ambiente è sempre più fragile, aumentano gli eventi estremi con gravi conseguenze sull’umanità e sulla biodiversità e con danni per moltissime comunità del pianeta che stanno pagando a causa della dipendenza dalle fonti fossili – dice ancora Ciafani – Serve un’immediata inversione di rotta mettendo in campo un’ambiziosa azione climatica in grado di dimezzare le attuali emissioni entro il 2030».


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