TECUM (Tackling Environmental Crimes through standardized approach Methodologies) è il nome del nuovo progetto europeo sui crimini ambientali. Durerà di 18 mesi e, per la parte italiana, vedrà impegnato il Ministero dell’Ambiente e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri (Comando per la Tutela dell’Ambiente). L’obiettivo è quello di rafforzare le capacità dei servizi di polizia e delle agenzie specializzate nella lotta contro i reati ambientali, specie quando questi assumono la dimensione della criminalità organizzata. Il progetto si occuperà quindi dei diversi reati ambientali, primo fra tutti il traffico illecito di rifiuti e tutte le forme ad esso correlate.
L’approccio al problema in chiave inter-agenziale (al progetto collaborano la Guardi Civil spagnola, la National Environmental Guard rumena, l’agenzia CEPOL ed alla società belga B&S Europe, l’Interpol, l’Europol e l’Eurojust) e le procedure di indagine standardizzate e transfrontaliere dovrebbero contribuire a migliore l’efficacia della cooperazione tra le diverse agenzie specializzate.
TECUM garantirà, inoltre, una maggiore consapevolezza sui crimini connessi con l’ambiente attraverso eventi partecipativi ed una valutazione della percezione pubblica di questo fenomeno. Una parte del progetto è infatti dedicata a comprendere quale sia il livello conoscenza e di preoccupazione dei cittadini rispetto ai reati ambientali. È stata infatti lanciata un’indagine a livello europeo che coinvolgerà anche le opinioni della comunità scientifica. È possibile accedere al questionario per l’indagine pubblica (che prevede un focus sulla diffusione del fenomeno del traffico dei rifiuti e le ripercussioni in termini di pericolosità per la salute umana e l’ambiente) attraverso il link: http://www.tecumproject.eu/public-survey


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