Sabato 10 maggio Legambiente organizza a Modena (dalle 10 alle 13 all’Istituto per la storia della resistenza) un incontro, in collaborazione con i circoli Chernobyl dell’Emilia Romagna, per tenere nuovamente alta l’attenzione sulla pericolosità del nucleare nel mondo, partendo proprio da ciò che unisce le tragedie di Chernobyl e Fukushima. Durante il convegno interverranno, oltre ad Angelo Gentili coordinatore di Legambiente solidarietà, anche Gianni Mattioli professore di fisica all’Università La Sapienza di Roma e autore del libro “Nucleare. A chi conviene?”, Alessandro Farruggia giornalista di QN e autore del libro “Fukushima, la vera storia della catastrofe nucleare che ha sconvolto il mondo”, Yukari Saito del Centro documentazione Semi sotto la neve, Laura Gaidolfi dell’Arpa Emilia Romagna e Roberto Rebecchi di Legambiente solidarietà Emilia Romagna con i dati recenti sulla situazione in Bielorussia.
A 28 anni di distanza dall’incidente nucleare di Chernobyl la situazione è ancora disperata: sette milioni di persone vivono nelle zone più contaminate in Bielorussia, Russia e Ucraina, e sono costrette a nutrirsi con cibo fortemente radioattivo. Tre anni fa in Giappone, a Fukushima, lo stesso disastro arrivato in condizioni differenti ma altrettanto devastante. Ancora oggi infatti non si riesce a capire qual è il reale quadro della situazione lungo la costa giapponese.


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