Cambiamento climatico, Legambiente: città in ginocchio
Trasporti bloccati, black out elettrici, cittadini evacuati da casa, danni al patrimonio storico e alle infrastrutture. E vittime, tante: quelli che muoiono travolti dalle inondazioni e le vittime delle ondate di calore, troppo spesso sottovalutate, eppure causa – si stima – di oltre 2700 morti fra gli over 65 anni nel solo 2015. Il clima sta cambiando, il cambiamento climatico causa alluvioni e siccità, ondate di calore, piogge estreme, violente nevicate, che colpiscono città troppo spesso indifese. “Le città alla sfida del clima” è il dossier presentato oggi da Legambiente relativo all’impatto dei cambiamenti climatici sul territorio e sulla salute.
“Il clima sta già cambiando, aumentano i fenomeni meteorologici estremi e a soffrirne di più sono soprattutto le grandi città, indietro nelle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici, e i cittadini che pagano in termini di salute e spesso di vita”, denuncia Legambiente snocciolando numeri impietosi. Dal 2010 a oggi si contano 126 Comuni italiani nei quali tutto questo ha avuto un forte impatto, con 242 fenomeni meteorologici che hanno colpito l’Italia, provocato danni al territorio e causati impatti diretti e indiretti sulla salute dei cittadini. Ci sono stati 52 casi di allagamenti da piogge intense. Sono 56 i giorni di stop a metropolitane e treni urbani nelle principali città italiane – 19 giorni a Roma, 15 giorni a Milano, 10 a Genova, 7 a Napoli e 5 a Torino. Si contano 8 casi di danni al patrimoni storico e 98 casi di danni alle infrastrutture. Ci sono frane, trombe d’aria, fiumi che esondano. Tutto questo blocca e paralizza le città: fra il 2010 e l’inizio di quest’anno ci sono stati in tutta Italia 55 giorni di blackout elettrici dovuti al maltempo. Il più lungo black out è stato a gennaio 2017: in una settimana oltre 150 mila case sono rimaste senza luce e riscaldamento a causa delle forti nevicate in Abruzzo.
Non si tratta solo di disagi forti. Tutto questo provoca feriti e morti. Dal 2010 al 2016 sono oltre 145 le persone morte a causa di inondazioni e oltre 40mila quelle evacuate (dati Cnr). Le ondate di calore sono fenomeni sempre più diffusi ma sottovalutati, eppure hanno un impatto devastante sulla salute delle persone più anziane e degli ammalati: i dati di una ricerca del Dipartimento di Epidemiologia SSR del Lazio, Roma 1, presentata oggi a Roma, dicono che in Italia l’ondata di calore del 2015 ha causato, fra gli over 65 anni, 2754 morti in 21 città italiane.
Il dossier “Le città alla sfida del clima”, realizzato da Legambiente in collaborazione con Unipol Gruppo, si accompagna alla mappa del rischio climatico pubblicata sull’osservatorio online cittaclima.it che ha come obiettivo quello di raccogliere e mappare le informazioni sui danni provocati in Italia dai fenomeni climatici. “L’adattamento al clima – ha detto Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – è la vera grande sfida del tempo in cui viviamo. Per vincerla, dobbiamo rendere le nostre città più resilienti e sicure, cogliendo l’opportunità di farle diventare anche più vivibili e belle. L’esatta conoscenza delle zone urbane a maggior rischio sia rispetto alle piogge che alle ondate di calore è fondamentale per salvare vite umane e limitare i danni. In questi anni sono cresciuti gli impatti e i morti dovuti a alluvioni e ondate di calore, ed è per questo sempre più evidente che le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare impatti di questa dimensione”.
Come ci si può difendere? Legambiente propone, come interventi prioritari, l’approvazione del Piano nazionale di adattamento al clima, che che deve avere come priorità la messa in sicurezza delle città più a rischio, insieme all’elaborazione dei Piani Clima delle città più a rischio e al rafforzamento del monitoraggio degli impatti sanitari dei cambiamenti climatici, con specifica attenzione alle aree urbane.
Notizia pubblicata il 31/05/2017 ore 17.21