C’è ancora una settimana di tempo per firmare la petizione #Salvailsuolo, che chiede all’Europa norme specifiche a tutela del suolo, considerato bene essenziale come l’aria e l’acqua. “Chiediamo che il suolo venga riconosciuto come un patrimonio comune che necessita di protezione a livello europeo, in quanto garantisce la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici”, si legge nella petizione.

“Chiediamo un quadro legislativo che tuteli i suoli europei dall’eccessiva cementificazione, dalla contaminazione, dall’erosione, dalla perdita di materia organica e dalla perdita di biodiversità”.

C’è tempo fino al 12 settembre per firmare l’appello di People4Soil, la più grande iniziativa sostenuta dalle principali associazioni italiane ed europee a tutela di ambiente e cittadini. All’Europa si chiede una legge che preservi il suolo dallo sfruttamento, dalla cementificazione, dall’abusivismo, una forma di difesa contro i disastri causati dal degrado del suolo e dall’impatto che eventi naturali hanno su un territorio invaso dal cemento e dal degrado. “Si firma – spiegano i promotori dell’iniziativa – per chiedere lo stop alla cementificazione, all’abusivismo e alla costruzione di ecomostri; per impedire che l’ennesimo evento naturale si trasformi in sciagura; per un più efficace contrasto all’avvelenamento della terra e alla nascita di discariche tossiche: in definitiva contro il degrado del suolo, una perdita ambientale con pesanti ripercussioni economiche e sociali alla scala globale, che hanno a che fare con la limitatezza della risorsa costituita dalle terre coltivate, da cui dipende anche l’origine del cibo”.

Il contrasto al consumo del suolo è un’emergenza per l’Europa e ancor più per l’Italia, che periodicamente fa i conti con le conseguenze che gli eventi naturali innescano in un territorio reso vulnerabile da sfruttamento, abusivismo edilizio e cementificazione selvaggia. Dicono i promotori della petizione: “Non sarà facile mettere in sicurezza le nostre città fino a quando fare rigenerazione urbana sarà più difficile e meno vantaggioso che occupare con nuove costruzioni, abusive o meno, il suolo libero. Il sisma a Ischia è la tragedia più recente ma tante altre si possono ricordare, come le alluvioni a Genova e in Veneto o le frane a Giampilieri e Sarno, tanto per fare esempi di eventi naturali divenuti disastri a causa di urbanizzazioni eccessive, che impermeabilizzano il terreno, occupano aree a rischio, le saturano di edificazioni spesso abusive e di qualità inadeguata”.

A livello europeo l’iniziativa è promossa da People4Soil, rete europea di 550 ONG, istituti di ricerca, associazioni di agricoltori e gruppi ambientalisti, sviluppatasi per promuovere una Iniziativa dei cittadini europei (ICE) volta ad introdurre una legislazione specifica sul suolo in Europa. In Italia la raccolta firme è parte della campagna #Salvailsuolo, promossa da una task force di associazioni tra cui ACLI, Coldiretti, FAI, Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, LIPU, Slow Food, WWF. “Paghiamo conti sempre più salati alla colata di cemento che ha coperto l’Italia, serve una legge che tuteli il suolo e non possiamo aspettare ancora – dichiarano i rappresentanti della task force Salvailsuolo – perché solo salvando il nostro suolo da subito possiamo prevenire nuovi disastri ecologici e limitare i danni di alluvioni, frane e terremoti. Occorre impedire che la cementificazione prosegua divorando suolo come nei decenni passati, senza qualità nè riguardo per le risorse naturali e il paesaggio agrario, perché dal suolo dipende la sicurezza di tutti. E purtroppo in Italia, ma anche nel resto d’Europa, manca una legislazione che riconosca l’imperativo di fermare il consumo di suolo”.

 

Notizia pubblicata il 05/07/2017 alle 17.11


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)