Ambientalisti e personalità della società civile scrivono a Pier Luigi Bersani per chiedere che venga consolidata e allargata la presenza ambientalista all’interno del Parlamento. A firmare l’appello al candidato premier della coalizione di centro sinistra, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, insieme al presidente dell’Arci Paolo Beni, a quello di Federparchi Giampiero Sammuri, a quello dell’Aiab Alessandro Triantafylliti, a Bernardo De Bernardinis presidente dell’Ispra, a Osvaldo Veneziano presidente di Arcicaccia, con i rappresentanti dei consumatori come il Segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, il Presidente del Movimento Difesa dei Cittadini Antonio Longo, e con le importanti adesioni del Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi e il Presidente del Consiglio nazionale degli Architetti e paesaggisti  Leopoldo Freyrie e del giornalista Giovanni Valentini.
Una missiva scritta a più mani per manifestare la preoccupazione sulla possibile esclusione dalle candidature dei parlamentari ambientalisti uscenti, in particolare di Roberto Della Seta, Francesco Ferrante ed Ermete Realacci, che invece, secondo i firmatari della lettera, hanno svolto un lavoro serio ed utile impegnandosi per una politica a sostegno dell’economia verde e dell’ambiente.
Nella lettera inviata a Bersani, i firmatari puntano l’attenzione sul ruole che la greeen economy può giocare per far uscire il nostro Paese dalla crisi finanziaria-economica : “La crescita impetuosa ed entusiasmante della green economy, come hanno testimoniato i recenti Stati Generali tenuti a Rimini – si legge – trova una straordinaria occasione di sviluppo proprio nel tessuto imprenditoriale del nostro Paese, da sempre attento a coniugare innovazione tecnologica e attenzione per l’ambiente, per i diritti dei lavoratori, per il contesto territoriale e sociale. Ma per diffondere l’economia verde servono persone che sappiano cogliere le sfide che ci attendono creando occasioni del rilancio. Per questo ci sembra difficile che il prossimo Parlamento possa fare a meno del contributo di figure come Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Ermete Realacci, che con coerenza e competenza in questi anni hanno operato per limitare i danni prima, per sostenere il nuovo sviluppo poi”.


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