Dire addio alla plastica. Il libro di Altreconomia

Dire addio alla plastica. Il libro di Altreconomia

“Plastica addio”: quante volte lo si sente dire in giro, in tv, sui social e nelle istituzioni. Eppure, sebbene animati dalle migliori intenzioni, passare dalle parole ai fatti è spesso complicato e la confusione regna sovrana.

Per mettere ordine nel caos dell’universo che ruota attorno all’argomento “plastica”, Elisa Nicoli (regista e scrittrice) e Chiara Spadaro (antropologa e giornalista) hanno pubblicato, per la casa editrice Altreconomia, un volume che per la prima volta affronta in maniera completa la questione, analizzando numeri, danni e possibili soluzioni.

Titolo dell’opera, neanche a dirlo, “Plastica addio”.

Si tratta di un manuale pratico per cambiare le nostre abitudini e fare a meno per sempre della plastica, in tutti gli aspetti della vita quotidiana.

L'invasione della plastica
L’invasione della plastica

I numeri non lasciano dubbi: la produzione mondiale di plastica è di circa 350 milioni di tonnellate, ed è destinata ad aumentare nei prossimi anni. Nei nostri mari, finiscono ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici. La plastica costituisce il terzo materiale umano più diffuso sulla Terra dopo l’acciaio e il cemento. I sacchetti di plastica sono il prodotto di consumo più diffuso al mondo.

Il libro

Che cosa fare allora? Bisogna conoscere prima di tutto il fenomeno. Nella prima parte, il libro fornisce al lettore una lettura complessiva del problema: ricostruisce la storia delle plastiche e la loro parabola discendente – da simbolo della vita moderna a catalizzatore delle critiche di chi è preoccupato per il futuro della Madre Terra. Ne spiega tutte le pesanti conseguenze sul Pianeta e sulla nostra salute, dall’invasione degli oceani al fenomeno delle microplastiche.

Nella seconda parte le autrici analizzano invece, numeri alla mano, le “soluzioni” per correre ai ripari. Ma fanno un’amara scoperta. Il riciclo, per quanto indispensabile, non si può considerare una soluzione: da quando esistono i materiali plastici meno del 10% è stato riciclato e in natura ci sono già 6,3 miliardi di tonnellate di plastica sparse. La produzione di bio-plastiche è invece una strada importante, ma allo stato dell’arte costituisce ancora una soluzione solo parziale.

Nella terza parte invece si passa all’azione, con una proposta per un’alternativa quotidiana: ovvero centinaia di soluzioni pratiche per liberarsi dalla plastica, giorno dopo giorno. Una vita “zero waste” è a portata di mano grazie alle alternative, alle accortezze, ai trucchi fai-da-te – illustrati passo dopo passo e adatti a diversi livelli, il principiante, l’esperto e il professionista – proposti da Elisa, che consentono di preparare una lista della spesa plastic free (a partire dai sacchetti), curare la casa e l’igiene personale, scegliere gli abiti, viaggiare, gestire l’ufficio senza rifiuti plastici.

Ma tutto questo serve? Certo che sì, perché la battaglia contro la plastica è prima di tutto culturale. Il messaggio del libro è forte e chiaro: per invertire la tendenza c’è un solo modo, smettere di usare la plastica – in primis quella usa-e-getta – e soprattutto produrre meno plastica o non produrne affatto, in favore di altri materiali più sostenibili.


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