Quando acquista vino al supermercato il consumatore sceglie ormai in maniera dicotomica: o il prezzo o la qualità. Il rapporto qualità/prezzo è passato in secondo piano e il consumatore sceglie sulla base della finalità d’uso: vino da tavola per uso quotidiano, vino da regalare, vino per gli ospiti. Il risultato è che si orienta o sul prezzo o sulla qualità, tanto che nel 2011 le fasce di prezzo che aumentano le vendite sono state quella bassa, più economica, e quella alta sopra i 5 euro.  In aumento ci sono i vini a denominazione sopra i 5 euro, le bollicine italiane, e i vini a marca commerciale.
È quanto emerge da alcune ricerche presentate a Vinitaly, Salone internazionale del vino in corso a Verona fino a domani, che fotografano il cambiamento del consumo di vino e degli acquisti fatti nella Grande distribuzione. L’altra novità è che i prezzi del vino nella Gdo aumentano, sia per effetto del caro vita che della maggiore presenza in scaffale di vini “nobili”: si veda l’esempio del Brunello di Montalcino, le cui vendite sono aumentate del 14,8%, con un prezzo medio a bottiglia di 17,2 euro.
Gli italiani comprano vino al supermercato sia per la convenienza dei prezzi sia per l’assortimento a disposizione ( ci sono 320 milioni di litri di vini Doc, Docg, Igt acquistati nel 2011): il 62,9% sceglie il supermercato per l’acquisto di vino, il 25% il produttore o la cantina, il 7,3% l’enoteca, il 5,1% in altri tipi di format quali negozi, grossisti, vendita a domicilio e internet, agriturismo.
Secondo la ricerca di SymphonyIRI Group sul mercato del vino nella Gdo, anche qui si fa sentire la crisi, tanto che le vendite di vino confezionato nel suo complesso scendono dello 0,9% nel 2011 rispetto all’anno precedente, mentre le uniche due fasce di prezzo a crescere sono quelle delle bottiglie da 75cl sotto i 3 euro, dello 0,6% a volume, e quella superiore ai 5 euro con un +11,1% a volume. Sono aumentate del 38% le vendite in promozione e aumentano le vendite dei vini a marca commerciale, prodotte della catena distributrice, che raggiungono i 43 milioni di euro venduti di bottiglie da 75cl (erano 40 nel 2010).
I vini provenienti dall’estero non tirano più di tanto e nei supermercati hanno una quota di mercato abbastanza esigua, pari a 16 milioni di euro venduti: la quota del vino francese è la più grande, grazie allo champagne, con lo 0,5%, segue il vino spagnolo (0,1%) e si fanno notare le buone performances dei vini portoghesi e cileni. I vini più venduti al supermercato sono nell’ordine Lambrusco, Sangiovese, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola e Chianti, ma ci sono anche diversi vini pregiati nella classifica dei vini con maggior tasso di crescita, dal Brunello di Montalcino alla Falangina.


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